Castro: “Gli Usa rimuovano l’embargo e restituiscano Guantanamo”
A circa un mese dalla storica svolta nei rapporti tra Cuba e Stati Uniti il presidente Raul Castro, nel corso del suo intervento in Costa Rica al summit dei paesi dell'America Latina e dei Caraibi, ha dichiarato: "Il ristabilimento dei rapporti diplomatici è l'avvio di un processo di normalizzazione delle relazioni bilaterali ma questo non sarà possibile fino a quando rimarrà l'embargo e fino a quando non restituiranno il territorio illegalmente occupato dalla base navale di Guantanamo". La dichiarazione di castro arriva a una settimana di distanza dai primi colloqui, che si sono tenuti a L'Avana ed hanno riavviato la normalizzazione dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba interrotti nel 1961. Barack Obama ha già chiesto di ripristinare la possibilità di viaggiare ed intraprendere rapporti commerci con l'isola caraibica chiedendo al congresso di mettere fine all'embargo, in vigore dal 1962.
Sulla vicenda è tornato ad esprimersi due giorni fa anche Fidel Castro, sottolineando in una lettera l'importanza del risultato, di portata storica, ottenuto dal fratello Raul, ma anche di non avere nessuna "fiducia" negli Stati Uniti e di non aver scambiato neanche una parola con i suoi rappresentanti diplomatici. Fidel, 88 anni, ha pubblicato la lettera in occasione del 70esimo anniversario del suo ingresso nella Federazione studentesca universitaria. La missiva è stata resa nota da Granma, il principale quotidiano cubano: "Difenderemo sempre la cooperazione e l'amicizia con tutti i popoli del mondo, tra questi i nostri avversari politici", afferma Castro ricordando che "ogni soluzione pacifica e negoziata tra gli Usa e i popoli dell'America Latina che non implichi la forza, o l'impiego della forza, deve essere affrontata – aggiunge Fidel – con i principi e le normative internazionali".
