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Caso Stormy Daniels, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump presenta appello contro la condanna

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha presentato ricorso contro la condanna emessa nei suoi confronti dalla Corte suprema statale di New York per aver manomesso i bilanci per coprire lo scandalo sessuale che ha coinvolto l’ex pornostar Stormy Daniels. Il tycoon è stato riconosciuto colpevole di tutti e 34 i capi di imputazione a lui contestati.
A cura di Eleonora Panseri
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha presentato ricorso contro la condanna emessa nei suoi confronti dalla Corte suprema statale di New York per il caso Stormy Daniels.

I suoi cinque avvocati, guidati da Robert Giuffra, hanno depositato la richiesta di appello alla sentenza con cui il presidente americano è stato riconosciuto colpevole di tutti e 34 i capi di imputazione a lui contestati.

Trump è stato accusato di aver manomesso i bilanci per coprire uno scandalo sessuale: avrebbe pagato l'ex pornostar Stormy Daniels dopo che, nel pieno della campagna elettorale del 2016, lei aveva minacciato di rivelare di aver fatto sesso con lui.

"L'appello è importante per lo stato di diritto, per la reputazione di New York come centro legale, finanziario e di affari a livello globale, così come per la presidenza e i pubblici funzionari", ha detto Giuffra.

"L'uso distorto della codice penale fatto dall'ufficio distrettuale di Manhattan nei confronti del presidente Trump rappresenta un pericoloso precedente e ci aspettiamo che il caso venga annullato in appello", ha aggiunto.

Il leader repubblicano era stato dichiarato colpevole dei 34 capi di accusa da una giuria popolare lo scorso maggio. Il 10 gennaio il giudice aveva scelto di condannarlo con la formula della "sospensione incondizionata della pena", che prevede l'esclusione del carcere, della libertà vigilata o multa, ma la conferma del verdetto.

Presentandosi in video durante l'udienza di condanna, Trump aveva definito il caso una "caccia alle streghe politica", "una militarizzazione del governo" e "un imbarazzo per New York".

A maggio Trump era stato condannato per aver falsificato dei documenti. Gli inquirenti hanno riferito che il presidente aveva etichettato i pagamenti al suo avvocato di allora, Michael Cohen, come spese legali per nascondere la loro vera natura.

Si sarebbe trattato infatti di un rimborso di 130mila dollari che Cohen aveva pagato a Stormy Daniels per farla tacere nella fase finale della corsa presidenziale di Trump del 2016. All'epoca l'ex pornostar aveva minacciato di rivelare pubblicamente un incontro sessuale avuto con il tycoon nel 2006, quando la moglie Melania era in attesa del figlio Barron.

Trump ha negato ogni illecito e tramite il pool dei suoi avvocati ha sempre sostenuto che i pagamenti a Cohen fossero effettivamente solo spese legali.

Dopo la condanna, fuori dall'edificio della Corte Suprema, decine di sostenitori hanno confermato la loro fiducia in Trump che il 20 gennaio è entrato alla Casa Bianca da presidente pregiudicato, il primo e unico nella Storia degli Stati Uniti.

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