Caso Snowden. Correa chiede agli Usa regole per tutti sulle estradizioni
Correa si è pronunciato sul caso Snowden durante il suo discorso settimanale trasmesso in televisione, dicendo “Nel momento in cui arriverà, se arriverà la prima cosa che faremo sarà chiedere l’opinione degli Stati Uniti, come abbiamo fatto con il caso Assange con l’Inghilterra, ma la decisione è nostra”. È stata questa la risposta del presidente dell’Ecuador Rafael Correa alla richiesta “di rifiutare la richiesta di asilo” del vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden, avanzata da quest’ultimo durante un colloquio tra le due personalità politiche. Durante il discorso Correa ha anche spiegato che il confronto, che è stato “amichevole e molto cordiale”, ha sottolineato di non essere stato coinvolto volontariamente nel caso.
Solamente con l’arrivo di Snowden in territorio ecuadoregno, il presidente Correa potrà prendere in considerazione la richiesta di asilo avanzata dall’ex contractor dell’Nsa. Durante il discorso televisivo, il presidente sudamericano ha sottolineato l’ipocrisia degli Stati Uniti nella gestione del caso Snowden. Ha, infatti, ricordato il caso di due banchieri, i fratelli Roberto e William Isaias, di cui l’Ecuador chiede l’estradizione da tempo dagli Stati Uniti. "Cerchiamo di essere coerenti – ha dichiarato – e avere regole per tutti, perché questo è chiaramente un doppio standard".