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Caso Regeni, dopo le voci di rinvii confermato l’incontro Italia-Egitto a Roma

L’incontro a Roma tra gli inquirenti egiziani e quelli italiani sul caso Regeni ci sarà. Lo confermano fonti dell’ambasciata italiana. Precedentemente l’agenzia Reuters aveva dato notizia di un nuovo rinvio dopo quello del 7 aprile.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE ORE 22 – Egitto: delegazione a Roma il 6 aprile. Anche il capo dell'ufficio della cooperazione internazionale della procura egiziana Kamel Samir Girgis ha confermato all'Ansa che “le notizie pubblicate sull'annullamento della visita degli inquirenti egiziani in Italia sono false e destituite di ogni fondamento”. Ha inoltre aggiunto che “la delegazione, che comprende funzionari di polizia e della magistratura, partirà mercoledì prossimo per l'Italia per incontrare gli inquirenti italiani”.

UPDATE ORE 21.30 – Fonti ambasciata italiana: incontro ci sarà. Fonti dell’ambasciata italiana al Cairo confermano che la missione degli investigatori egiziani a Roma sulle indagini di Giulio Regeni si terrà, come previsto, il 7 e l’8 di aprile prossimi. La notizia era stata messa in discussione dopo che alcuni funzionari egiziani avevano rivelato a Reuters che l’incontro rischiava di essere rinviato a data da destinarsi. Inizialmente gli inquirenti del Cairo dovevano arrivare in Italia il 5 aprile, data poi rinviata al 7.

UPDATE ORE 20.10 – INQUIRENTI EGIZIANI CANCELLANO INCONTRO A ROMA. Secondo quanto riferiscono fonti giudiziarie e della sicurezza egiziane citate da Reuters gli inquirenti del Cairo hanno posticipato sine die il viaggio a Roma per discutere con la procura capitolina delle indagini sull'omicidio di Giulio Regeni. Gli investigatori erano attesi inizialmente per il 5 aprile, incontro posticipato al 7 e 8 aprile ma adesso di nuovo rimandato. Le fonti non indicano le ragioni per le quali il viaggio non avrà luogo.

Si terrà a partire da giovedì a Roma l'atteso vertice tra i magistrati italiani e gli inquirenti egiziani sul caso di Giulo Regeni, il giovane studente italiano rapito, torturato e brutalmente ucciso al Cairo in circostanze ancora tutte da chiarire. Ad annunciarlo sono gli uffici giudiziari della procura di Roma che indagano sul caso del ricercatore friulano per conto dell'Italia. L'incontro con la delegazione di investigatori egiziani inizialmente in via informale era stato fissato per il 5 aprile, ma stamani dall'Egitto è arrivata  la comunicazione del rinvio e il vertice è stato fissato ufficialmente al 7 e 8 aprile prossimi. Dal Cairo si apprende anche che la composizione dei rappresentanti egiziani è stata modificata e ora oltre ai delegati  della polizia locale parteciperanno anche i magistrati di Giza, titolari dell'inchiesta nel Paese.

Nel dettaglio, la rappresentanza egiziana sarà composta da tre funzionari di Polizia e due magistrati. Una modifica non di poco conto visto che si tratta dei magistrati che hanno già incontrato i pm italiani al Cairo  durante la missione dei giudici romani e che avevano assicurato di voler accertare la verità sul caso Regeni. In pratica i giudici egiziani  vogliono essere presenti al momento in cui i funzionari di polizia faranno la loro relazione agli inquirenti italiani rappresentati dal pm Sergio Colaiocco e dagli investigatori del Servizio centrale operativo della Polizia e del Raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri.

Dossier di 2mila pagine sul caso Regeni

Non è escluso che la formazione della nuova delegazione possa essere frutto del conflitto emerso negli ultimi giorni tra i diversi apparati di sicurezza egiziani. Proprio ieri vi è stata una nuova frenata del governo egiziano sull'ultima versione fornita dalla polizia in merito all'omicidio di Giulio Regeni. Il portavoce del ministero dell'Interno infatti ha assicurato che le indagini proseguono e che non è mai stato accertato che Regeni sia stato ucciso da una banda specializzata nelle rapine agli stranieri, come ipotizzato invece dagli investigatori. Intanto, secondo i media locali, gli apparati di sicurezza egiziani, proprio in vista del'appuntamento in Italia, avrebbero preparato un corposo dossier sulla vicenda Regeni rappresentato da un faldone di oltre duemila pagine in cui sarebbero indicate le linee generali del crimine, nonché il punto sulle indagini con particolare riferimento sulle persone indagate e ascoltate.

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