Caso Regeni, Renzi: “L’Italia non si accontenterà di nessuna verità di comodo”
Durante la sua E News il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha voluto "dedicare un pensiero speciale alla famiglia di Giulio Regeni, il giovane italiano ucciso in circostanze ancora tutte da chiarire al Cairo quasi due mesi fa". Un pensiero, ha sottolineato il premier, "accompagnato da un impegno: l’Italia non si accontenterà di nessuna verità di comodo. Consideriamo un passo in avanti importante il fatto che le autorità egiziane abbiano accettato di collaborare e che i magistrati locali siano in coordinamento con i nostri, guidati da una figura autorevolissima come il Procuratore di Roma Pignatone e accompagnati da investigatori di prim’ordine. Ma proprio per questo potremo fermarci solo davanti alla verità. Non ci servirà a restituire Giulio alla sua vita. Ma lo dobbiamo a quella famiglia. E, se mi permettete, lo dobbiamo a tutti noi e alla nostra dignità".
Nel primo pormeriggio di oggi, invece, era stata la presidente della Camera Laura Boldrini a esprimersi sul caso del giovane ricercatore friulano morto al Cairo e sulle rivelazioni della procura egiziana (secondo cui il ventottenne sarebbe rimasto vittima di una banda di rapinatori). "L'ennesima versione dei fatti sull'omicidio di Giulio Regeni è scoraggiante e getta un'ombra sul rigore delle indagini svolte in Egitto", ha scritto Boldrini sul suo profilo Twitter.
Il 5 aprile, intanto, i magistrati italiani incontreranno gli inquirenti egiziani a Roma e chiederanno conto del percorso che ha condotto i documenti di Giulio nell'abitazione della sorella di Tarek, il rapinatore a capo della banda indicata dalla polizia del Cairo come responsabile dell'omicidio. Secondo gli inquirenti lo zainetto mostrato alla tv egiziana sarebbe "non riconducibile" a Regeni.