Caso Regeni, ministro Esteri egiziano: “Preoccupano frasi di Gentiloni”
Secondo l'agenzia ufficiale egizina Mena, il ministro degli Esteri del Cairo, Sameh Shoukry, avrebbe espresso "preoccupazione" per le dichiarazioni date "in più occasioni" da Paolo Gentiloni sulla morte di Giulio Regeni. Questi commenti, secondo Shoukry "non riflettono i comuni interessi dei due Paesi o l'ampiezza della collaborazione offerta" dal paese sul caso del giovane ricercatore friulano torturato e ucciso. In ogni caso, ha aggiunto, "si "continuerà a informare l'Italia degli sviluppi con trasparenza e onestà".
Ieri, nel corso di un'intervista alla Cnn, il ministro degli Esteri Gentiloni aveva chiesto nuovamente collaborazione sul caso Regeni: "Quello che chiediamo all'Egitto è avere almeno una cooperazione seria nell'inchiesta, perché l'omicidio di Giulio è stato davvero orribile", ha detto il titolare della Farnesina, aggiungendo che non è possibile accettare che un cittadino italiano sia torturato e ucciso in questo modo. "Devo dire che finora la cooperazione non è stata soddisfacente e questo ha creato problemi con il nostro ambasciatore", ha concluso Gentiloni, dicendo anche di sperare che nei prossimi giorni le cose possano cambiare.
Nei prossimi giorni, intanto, al Cairo si terrà un nuovo vertice tra gli investigatori romani ed egiziani impegnati nelle indagini per la morte di Giulio Regeni. È stato il procuratore generale d'Egitto Ahmed Nabil Sadeq a invitare i funzionari del Ros e dello Sco nel paese per fare un punto della situazione investigativa. La delegazione dovrebbe partire nel corso del fine settimana. Ieri i magistrati del Cairo hanno consegnato alla procura i tabulati di alcuni dei tredici cittadini egiziani ritenuti di interesse per gli inquirenti romani incaricati dell'indagine.