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Caso Pistorius, la perizia psichiatrica: “Ha tendenze suicide dopo l’omicidio di Reeva”

La perizia, pur sostenendo che l’ex atleta non fosse pazzo, mette in guardia: “Senza un trattamento medico appropriato, il suo stato rischia di peggiorare, aumentando il rischio di suicidio”.
A cura di D. F.
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La perizia psichiatrica effettuata su Oscar Pistorius non lascia spazio a interpretazioni: l'ex atleta soffre di tendenze al suicidio dopo l'omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp. Il suafricano è stato sottoposto recentemente a una perizia psichiatrica, la stessa nella quale si afferma che, comunque, Pistorus non soffre di problemi mentali, quindi è da considerare penalmente responsabile per le sue azioni: "La sua capacità di gestire le sue emozioni è ben sviluppata", ha affermato l’avvocato difensore dell'uomo, Barry Roux, leggendo in aula il testo della perizia. "Non è stata trovata alcuna prova che indichi che Pistorius abbia avuto un passato di aggressività anormale o di violenza esplosiva". Malgrado ciò, "è rimasto gravemente traumatizzato dagli avvenimenti del 14 febbraio 2013 (la notte dell’omicidio, ndr) e al momento soffre di disturbi da stress post-traumatico e di un disturbo depressivo grave e, senza un trattamento medico appropriato, il suo stato rischia di peggiorare, aumentando il rischio di suicidio". Il processo è stato sospeso il 20 maggio, proprio per verificare la sua salute mentale, ed è ripreso solo all'inizio di questa settimana.

Oscar Pistorius è in grado di intendere e volere

Oscar Pistorius dunque è perfettamente in grado di intendere e volere: per sei settimane un'equipe di specialisti ha esaminato le condizioni mentali dell'assassino di Reeva Steenkamp, uccisa la notte del 14 febbraio del 2013. In particolare gli psichiatri hanno cercato di comprendere se l'ex campione soffrirre di stati di ansia, e se questi avrebbero un ruolo nell'omicidio della modella. La perizia psichiatrica era stata richiesta dalla giudice Thokozile Masipa che intendeva capire se Pistorius era in grado comprendere il peso delle sue azioni, quando sparò alla fidanzata. Ad avanzare il dubbio che Pistorius soffrisse di ansia era stato lo psichiatra  Merryll Vorster, secondo cui l'imputato si sarebbe sentito vulnerabile a causa del suo handicap e della sua paura di essere vittima di crimini.

Dal canto suo Pistorius ha sempre sostenuto di aver aperto il fuoco perché convinto che nella sua abitazione si fosse introdotto un ladro, anche se secondo l'accusa la fidanzata fu uccisa volontariamente al termine di un violento litigio. Se verrà ritenuto colpevole l'ex velocista rischia la pena dell'ergastolo.

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