Caso Maddie McCann, la procura tedesca: “Nuove prove, certi che l’assassino sia Christian Bruckner”
"L'indagine contro Christian Bruckner è ancora in corso e credo che ci siano nuove prove che possono darci la certezza che sia lui l'assassino di Madeleine McCann". A dirlo è stato ieri il procuratore tedesco Hans Christian Wolter durante un'intervista con la testata portoghese Sabado. Il riferimento di Wolter era al cosiddetto "caso Maddie", dal soprannome della bimba inglese che esattamente 15 anni fa, il 3 maggio del 2007, sparì dalla stanza dove dormiva con i fratelli in un residence di Praia da Luz, nel sud del Portogallo. La bambina aveva solo tre anni e da quel momento si sono perse le sue tracce.
Nell'intervista il procuratore tedesco ammette anche che non ci sono prove forensi e che non sarà affatto semplice né scontato riuscire a portare Bruckner davanti ad un giudice per questo caso. L'uomo è recluso in un carcere tedesco per crimini legati alla droga e ha già subito una condanna a sette anni per violenze sessuali nei confronti di una donna americana di 72 anni, sempre in Portogallo. É inoltre sospettato di altre violenze sessuali, pedofilia e sparizioni di altri bambini.
Il caso Madeleine McCann
Madeleine McCann, nata a Leeds, in Inghilterra, aveva tre anni quando venne rapita dalla stanza dove dormiva insieme ai suoi due gemelli, in un complesso turistico a Praia da Luz: era stata lasciata nel letto dai genitori, che si erano poi spostati a cenare nel ristorante della struttura, controllando a turno i piccoli. La bambina non è mai stata ritrovata malgrado le massicce ricerche messe in piedi dai genitori. I sospetti su Bruckner, che all'epoca viveva nella zona di Praia da Luz, hanno acquistato peso quando è stato estradato dal Portogallo in Germania nel 2017, accusato tra l'altro di un caso di abuso sessuale su minori in Grecia. L'inchiesta sui suoi spostamenti ha mostrato, dalle tracce del suo cellulare, che si trovava nei pressi del luogo in cui villeggiavano i McCann la notte in cui Maddie scomparve. Del resto, l'uomo ha al suo attivo una fedina penale terrificante, fatta di abusi sessuali, aggressioni fisiche, rapine e reati minori, alcuni verificatisi proprio durante il suo soggiorno in Portogallo. Nell'Algarve viveva di lavori saltuari e anche di rapine in alberghi e appartamenti. Il sospetto è stato identificato dopo una lunga indagine, in collaborazione con le autorità britanniche e tedesche.