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La morte di George Floyd in Usa

Caso George Floyd, un morto e 1400 arresti durante proteste: scontri davanti alla Casa Bianca

Ennesima giornata di tensione negli Usa dopo la morte dell’afroamericano durante un fermo da parte della polizia a Minneapolis. Già almeno 1.400 arresti da inizio proteste. In vari Stati mobilitata la Guardia nazionale, anche a Washington DC, dove i dimostranti hanno circondato al Casa Bianca. Un morto e diversi feriti a Indianapolis.
A cura di Biagio Chiariello
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Una persona è morta e altre tre sono rimaste ferite durante le proteste per la morte dell'afroamericano George Floyd. I fatti sono avvenuti nella notte a Indianapolis, nello Stato dell’Indiana, durante uno scontro a fuoco. Lo ha annunciato, riferisce la Cnn, il capo della Polizia locale, Randal Taylor nel corso di una conferenza stampa. Ma i dimostranti si sono riuniti in diverse altre città degli Stati Uniti: a Minneapolis, città dove Floyd è stato ucciso durante il fermo di polizia, gli agenti in assetto antisommossa hanno fronteggiato i manifestanti che sfidavano il coprifuoco protestando per la morte dell’uomo, lanciando lacrimogeni e granate stordenti per tenerli lontani dalla caserma di polizia numero 5, riferiscono i media Usa.

Scontri davanti la Casa Bianca

La Guardia nazionale USA è intervenuta anche nella capitale Washington DC per proteggere la Casa Bianca circondata da centinaia di disobbedienti che hanno ingaggiato pesanti scontri con le forze delle polizia. A New York i dimostranti hanno occupato strade, bloccato il traffico, preso di mira le auto della polizia con graffiti. La polizia ha arrestato quasi 1.400 persone in 17 città Usa da quando sono iniziate le proteste che sono continuate per tutta la notte.  E mentre le proteste continuano, almeno 25 città in 16 Stati (le ultime sono Los Angeles, Atlanta e Philadelphia) hanno imposto il coprifuoco. Lo riferisce la Cnn.

Trump: morte Floyd grande tragedia ma fermerò violenza

Il presidente Donald Trump ha definito la morte di George Floyd "una grande tragedia" e ha difeso "il diritto a manifestare pacificamente" ma ha condannato le violenze e il caos attribuendoli al movimento Antifa e alla sinistra radicale. "Non permetterò a una folla arrabbiata di dominare, sono determinato a proteggere la democrazia e lo stato di diritto" che sono un diritto degli americani, ha detto parlando da Cape Canaveral. "La mia amministrazione fermerà la violenza di massa", ha promesso. La memoria di Floyd è stata "disonorata da rivoltosi, saccheggiatori e anarchici", ha aggiunto, lanciando un appello per la "riconciliazione, non l'odio, per la giustizia, non il caos".

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