Caso Floyd, incriminati Chauvin e altri tre poliziotti per violazione dei diritti costituzionali
Un gran giurì federale ha incriminato l'ex agente Derek Chauvin ed altri tre suoi ex colleghi di Minneapolis per aver violato i diritti costituzionali dell'afroamericano George Floyd. Per il delitto Chauvin è già stato dichiarato colpevole di omicidio mentre gli altri tre ex poliziotti sono inattesa di processo per favoreggiamento.
Stando a quanto rivela la CNN Derek Chauvin è accusato di aver privato Floyd del diritto di essere libero sequestrandolo senza alcuna valida ragione e applicando su di lui una violenza del tutto ingiustificata. I colleghi di Chauvin, Tou Thao e J. Alexander Kueng, sono accusati di non aver fermato l'agente che stava soffocando Floyd tenendogli un ginocchio sul collo. Chauvin, Thao, Kueng e il quarto ufficiale, Thomas Lane, sono inoltre accusati di non aver fornito assistenza medica all'afroamericano. Secondo l'accusa, "gli imputati hanno visto George Floyd disteso a terra in evidente bisogno di cure mediche, e volontariamente non l'hanno soccorso, comportandosi con deliberata indifferenza di fronte a un rischio importante per la vita di Floyd".
I legali di Derek Chauvin chiedono l'annullamento della condanna
Nei giorni scorsi gli avvocati di Derek Chauvin hanno presentato ricorso in appello chiedendo l'annullamento della sentenza di condanna emessa in primo grado. Nella richiesta si legge come a Chauvin sia stato negato il diritto a un giusto processo: in particolare i legali dell'ex poliziotto sostengono che tra i dodici membri della giuria ce ne fosse stato uno che aveva in precedenza partecipato a una manifestazione antirazzista, circostanza che – secondo gli avvocati – solleverebbe non pochi dubbi sulla sua imparzialità. L'uomo a cui si riferiscono i legali di Floyd si chiama Brandon Mitchell, è un nero di 31 anni e la scorsa estate è stato fotografato con indosso una maglietta del movimento Black Lives Matter con la scritta "Toglimi le ginocchia dal collo".