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Caso Ashley Madison, un prete coinvolto si suicida “per la vergogna”

Il pastore USA John Gibson, 56 anni, insegnava al New Orleans Baptist Theological. Si sarebbe tolto la vita a seguito dell’attacco informatico subito dal sito di incontri per persone in cerca di relazioni extraconiugali. Sarebbe il quarto suicidio dalla scorsa fine di agosto, quando è esploso il caso.
A cura di B. C.
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Un prete americano che si è scoperto essere membro del sito di incontri extraconiugali, Ashley Madison, si è suicidato. Padre di due figli, John Gibson, docente presso la New Orleans Baptist Theological Seminary. è stato trovato morto dalla moglie. L’uomo aveva appreso da poco che il suo nome era uno dei 32 milioni diffusi dagli hacker che hanno attaccato il sito che lo scorso mese ha subito un enorme furto di dati riservati. Accanto al corpo del 56enne, sarebbe stata trovata una lettera d’addio in cui Gibson affermava di essere preoccupato del fatto che avrebbe perso il lavoro ed era “molto dispiaciuto”.

“Questo è uno dei momenti a cui la vita non ti prepara – ha detto la moglie Christi a CNN Money – Ho dovuto chiamare i miei figli. Come si fa a dire ai tuoi figli che il loro papà non c'è più e che si è tolto la vita?”. “Non avrebbe potuto fare nulla di tanto cattivo da non essere perdonato dai noi, ma John si vergognava così tanto” ha aggiunto la signora Gibson. Chuck Kelley, Presidente del Seminario di cui faceva parte Gibson, ha detto: “John era un membro popolare della nostra comunità. Era particolarmente noto per i suoi atti di gentilezza. John era la quintessenza del buon vicino”.

Ma John Gibson non è l’unica persona che si sarebbe tolta la vita dopo il caso Ashley Madison. Altri tre suicidi si sono contati (due in Canada, uno negli USA) dopo che i dati del sito hot sono stati pubblicati online. La polizia di Toronto ha comunque fatto sapere che sono ancora in corso le indagini per confermare un legame tra il suicidio delle due persone e la diffusione delle loro informazioni personali. Nel frattempo la società che gestisce il sito di incontri, di proprietà di Avid Dating Life e Avid Life Media, ha assicurato una ricompensa di 500mila dollari a chiunque sia in grado di rintracciare gli hacker responsabili dell'attacco informatico.

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