Carta d’identità biometrica: in Francia i cittadini sono “schedati”
Sessanta milioni di francesi "schedati": l'Assemblea nazionale ha dato il via libera alla proposta di legge realtiva alla protezione dell'identità. Nello specifico, in Francia arriva la carta d'identità biometrica, ovvero munita di chip elettronico contenente nome, cognome, sesso, data e luogo di nascita, domicilio, altezza, colore degli occhi, fotografia e due impronte digitali. La quantità di dati raccolti grazie a tale chip sarà conservata nel "fichier des gens honnets", ovvero, lo "schedario delle persone oneste". La normativa è stata accolta dall'Assemblea nazionale, in seguito alla proposta del ministro dell'Interno Claude Guéant. L'archivio sarà utilizzato sono per finalità amministrative, e la polizia potrà accedervi solo in seguito alla richiesta di un giudice, nel caso in cui vi sia la necessità di identificare impronte. Secondo molti francesi, la carta d'identità biometrica rischia di diventare un bieco mezzo atto a schedare i cittadini, senza particolare utilità.
Una proposta contro i documenti falsi – I promotori della carta d'identità biometrica spiegano che grazie all'ingegnoso chip che conterrà le principali informazioni dei cittadini sarà possibile prevenire i reati connessi all'usurpazione dell'identità. I dati dell'Osservatorio nazionale sulle frodi connesse all'uso di documenti falsi, come informa Owni.fr, spiegano che nel 2010 i reati accertati in tal senso sono stati 13.000. Di questi, 6.342 sono inerenti ai falsi documenti d'identità, comprese patenti, titoli di soggiorno e passaporti, ma l'utilizzo fraudolento delle sole carte d'identità riguarda solo 651 casi. E' per tale motivo che i critici hanno messo in dubbio l'obiettivo dei promotori, ovviare ai casi di usurpazione dell'identità: non si parla di reati all'ordine del giorno, pertanto il chip, secondo molti cittadini, potrebbe avere ben altre finalità.
Carta d'identità biometrica, un piano per le lobby francesi? – Il primo ad esporre particolari perplessità circa la necessità di "schedare" i cittadini francesi è Jean Marc Menach, giornalista esperto di privacy. L'accusa è grave: la carta d'identità biometrica non sarebbe altro che una trovata pubblicitaria per le industrie del settore. Grazie al nuovo documento, infatti, le aziende francesi otterrebbero grande visibilità. Tra queste, Menach ha citato la Gixel. Il giornalista ha esposto i propri dubbi sulla carta biometrica sul suo blog, pubblicato dall'edizione online del quotidiano ‘Le Monde'. Citando il rischio che il documento biometrico non sia altro che una trovata pubblicitaria, Menach ha spiegato che "14 dei 31 esperti sentiti dal Senato per valutare la legge sono proprio industriali della Gixel”, riferendosi ad una delle aziende del settore.