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Carlina White: la finta madre rischia solo 12 anni di galera

Una 50enne americana aveva rapito una neonata 24 anni fa: smascherata dalla stessa figlia ‘adottiva’, ora rischia 12 anni di galera. I genitori biologici della ragazza, ora 24enne, chiedono una pena più severa.
A cura di Carmine Della Pia
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Aveva rapito una bambina di soli 19 giorni fingendosi un’infermiera all'Harlem Hospital di Manhattan: la 50enne Ann Pettway è stata smascherata dalla stessa figlia ‘adottiva’, e ora rischia 12 anni di prigione. La vittima del rapimento, la 24enne Carlina White, aveva nutrito sempre forti dubbi sui suoi genitori, vista la totale assenza di somiglianza con i membri di quella che credeva essere la sua famiglia. Nel 2011 la giovane aveva scoperto, dopo una serie di indagini ed un test del Dna, di non essere figlia di Ann Pettway. Sul web, inoltre, aveva letto del suo rapimento, risalente al 1987. Ann rischia ora 12 anni di carcere, e i genitori biologici di Carlina invocano una pena più severa: “Abbiamo trascorso 23 anni a cercare nostra figlia, la finta madre dovrebbe scontare almeno 23 anni di prigione”. Intanto, Carlina è stata accolta dai veri genitori, e, mesi dopo aver scoperto le sue origini, si sarebbe anche riavvicinata alla donna che l’aveva cresciuta come una figlia. Secondo alcune fonti, la ragazza avrebbe chiesto una pena più leggera per la falsa madre.

Rapita in ospedale a 19 giorni – Una sera del 1987 Joy White aveva portato sua figlia Carlina, di soli 19 giorni, all’ospedale per una febbre alta. Una donna vestita da infermiera le si era avvicinata dicendo: “Non si preoccupi, sua figlia starà bene”. Da quell’istante, Joy non avrebbe più rivisto la piccola: Ann Pettway prese il primo treno e tornò a casa con la neonata. La donna ha ammesso la sua colpevolezza, ed ha spiegato il motivo che la spinse a rapire la bimba: si trattò di un disperato tentativo di non perdere il suo compagno, un noto spacciatore della zona, in seguito all’interruzione della sua gravidanza. La messinscena è stata scoperta dalla stessa Carlina, oggi 24enne, lo scorso anno. La giovane aveva inviato una richiesta al National Center for Missing and Exploited Children, il registro nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati. Carlina aveva sempre nutrito dubbi circa le sue origini, sia perché non somigliava a nessun componente della famiglia ‘adottiva’, sia per l’impossibilità di esibire un suo certificato di nascita quando era rimasta incinta a sua volta. Inizialmente Ann le aveva confessato di averla accolta perché la sua vera madre era tossicodipendente. Le indagini successive avevano portato alla luce, però, tutta la messinscena. Ann ha scelto il patteggiamento per evitare il carcere a vita, e ora rischia dai 10 ai 12 anni di carcere.

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