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Caos in Turchia: il partito filo-curdo Hdp annuncia di voler boicottare il Parlamento

La decisione sarebbe arrivata dopo gli arresti di nove deputati dell’Hdp, tra cui due leader. Forte condanna del primo ministro Binali Yildrim: “Chiunque danneggia la Nazione pagherà per questo”.
A cura di Ida Artiaco
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Manifestazione dei filo-curdi a Istanbul
Manifestazione dei filo-curdi a Istanbul (Getty).

Ancora caos in Turchia. Dopo l'arresto, nei giorni scorsi, di nove dei suoi deputati, tra cui i due leader del partito filo-curdo, l'Hdp ha annunciato la sua intenzione di voler boicottare il Parlamento, bloccandone di fatto l'attività. Come ha riferito la Cnn Turk, il portavoce Ayhan Bilgen ha spiegato che il partito non parteciperà né alle commissioni, né ai lavori in aula, parlando di un attacco totale da parte del presidente Erdogan nei confronti della popolazione curda.

Per questo, Bilgen ha precisato che la decisione di boicottare il Parlamento sarà seguita da consultazioni popolari in tutto il Paese per aprire ad un definitivo abbandono dell'Assemblea. Nel frattempo, i membri del partito continueranno a incontrarsi. La notizia non è stata accolta con favore dal primo ministro turco, Binali Yildrim. "Per anni hanno trasferito ai terroristi il denaro inviato alle città. Chiunque danneggi la nazione pagherà per questo, non c'è altra via. Non solo quelli che bombardano e incendiano, ma anche coloro che sostengono il terrorismo", ha tuonato contro l'Hdp, accusandolo anche di legami con il Pkk, il partito dei lavoratori del Kurdistan.

L'arresto dei leader dell'Hdp e gli scontri a Diyarbakir

I filo-curdi, dunque, non hanno preso bene l'arresto, venerdì scorso, di nove deputati, tra i cui i leader Selahattin Demirtas e Figen Yuksekdag, che sono stati trasferiti da Diyarbakir in due prigioni di massima sicurezza nel nord-ovest della Turchia, a centinaia di chilometri di distanza, dove pure nei giorni scorsi sono stati registrati scontri. Proteste, dunque, non ci sono solo all'interno del Parlamento, ma in tutto il Paese. La polizia ha respinto con gas lacrimogeni e idranti una manifestazione nel quartiere centrale di Sisli a Istanbul. Anche l'opposizione socialdemocratica Chp è corsa ai ripari, convocando una riunione d'emergenza. Il timore è che adesso in Turchia possa scoppiare una vera e propria guerra civile, anche se il vicepremier, Nurettin Canikli, sostiene che la decisione dell'Hdp "non influenzerà negativamente l'attività legislativa".

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