Canada sotto attacco, il premier: “Non ci faremo intimidire”
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“Saremo vigili contro coloro che cercano di farci del male. Non saremo mai intimiditi, manterremo il Canada sicuro”: queste le parole pronunciate dal premier canadese Stephen Harper, che ha parlato alla nazione in seguito alla sparatoria di Ottawa durante la quale sono morti un militare e l’attentatore. Ieri un uomo armato ha sparato a un soldato per poi dirigersi verso il Parlamento ed entrare. Una volta dentro è stato ucciso durante la sparatoria con la polizia e i responsabili della sicurezza. Il premier, nel corso della diretta televisiva, ha assicurato alla popolazione che i responsabili dell’attacco “non avranno un rifugio sicuro” sul territorio canadese. “Il Canada non è immune agli attacchi terroristici che vediamo in tutto il mondo”, ha continuato il politico. Questo attacco, ha aggiunto Harper, “ci porterà a rafforzare la nostra determinazione e i nostri sforzi, e quelli delle agenzie per la sicurezza nazionale, per adottare tutte le misure necessarie a identificare e contrastare le minacce e garantire la sicurezza al Canada”. Stephen Harper ha poi detto di pensare e pregare per Nathan Frank Cirillo, il militare rimasto ucciso ieri davanti al War Memorial di Ottawa.
Chi è l’attentatore, un canadese che si era convertito all’Islam
Cirillo ed era un cittadino canadese di origini italiane: aveva 24 anni ed era un riservista del reggimento Argyll and Sutherland Highlanders of Canada nella base di Hamilton, in Quebec. Secondo quanto riportano i media canadesi, il militare aveva un figlio. Cirillo è stato ferito durante la sparatoria e morto dopo alcune ore per le ferite riportate. Le autorità canadesi hanno anche identificato l'uomo che ha aperto il fuoco, e che poi è rimasto ucciso nell'assalto al parlamento. L’attentatore si chiamava Michael Zehaf-Bibeau (il nome di battesimo era Michael Joseph Hall), era un cittadino canadese classe 1982 che si era convertito all'Islam. Stando a quanto scrive la stampa estera, Michael Zehaf-Bibeau era controllato dai servizi di sicurezza, che di recente gli avevano sequestrato il passaporto perché lo ritenevano un “viaggiatore ad alto rischio”. Il suo profilo appare simile a quello dell'uomo che due giorni fa, sempre in Canada, ha ucciso un altro militare investendolo con un'auto.