Canada, scoperte altre 160 tombe di bambini indigeni in una ex scuola cattolica
Continuano a emergere dai terreni dei collegi cattolici canadesi, ancora attivi fino agli anni '90, le tombe dei bambini indigeni, tutti sepolti senza nome. In un comunicato ufficiale infatti la tribù amerinda Penelakut ha fatto sapere di aver individuato altre 160 tombe senza un nome sul suolo che in passato ospitava la Kuper Island Residential School, nella zona della Colombia Britannica.
Il collegio, conosciuto come la Alcatraz del Canada, ospitava i bambini nativi che, strappati alle proprie famiglie, erano costretti a frequentare le Indian residential schools, una rete di scuole fondate dal governo canadese e amministrate dalla Chiesa. L'obiettivo di questi collegi era quello di educare i bambini, tutti di età compresa tra i 7 e 15 anni, alla cultura cosiddetta dominante, ovvero quella del loro Paese. Secondo il racconti di molti dei nativi sopravvissuti però in quei collegi erano all'ordine del giorno epidemie di influenza, parotite, morbillo, varicella e tubercolosi che portavano ogni volata alla morte di decine di bambini, e soprattutto abusi da parte di chi avrebbe dovuto tutelare ed educare quei minori.
Dal 19esimo secolo, e fino agli anni '90, più di 150mila bambini indigeni sono stati strappati ale loro famiglie, e costretti a frequentare scuole finanziate dallo stato in una campagna per assimilarli con la forza nella società canadese. Quello della Kuper Island Residential School, è il quarto ritrovamento avvenuto nelle scorse settimane dopo quelli nei pressi dell'ex scuola residenziale della missione di Sant'Eugenio vicino a Cranbrook, alla Kamloops nella Columbia Britannica a fine giugno e alla Marieval nel Saskatchewan. Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha promesso azioni concrete ma senza fornire ulteriori dettagli. Intanto in un comunicato ufficiale la tribù Penelakut ha annunciato una marcia il prossimo 2 agosto in ricordo dei bambini indigeni sottratti alle loro famiglie e morti nei collegi.