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Camerun, rapiti due sacerdoti italiani. Farnesina al lavoro

I due preti, sequestrati insieme a una suora canadese, appartengono alla diocesi di Vicenza. Il vescovo Mons. Pizziol invita alla cautela: “Situazione complicata”.
A cura di Susanna Picone
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Due sacerdoti italiani sono stati rapiti nel nord del Camerun. Si tratta di Giampaolo Marta e Gianantonio Allegri, entrambi della diocesi di Vicenza. Sono stati sequestrati questa notte insieme a una suora canadese. La conferma arriva dalla Farnesina che ha precisato che l’Unità di crisi è già al lavoro sul caso in coordinamento con l’ambasciata italiana a Yaoundè. Il ministero degli Esteri chiede il massimo riserbo per favorire una rapida soluzione della vicenda. Il rapimento dei due sacerdoti sarebbe avvenuto nel corso della notte ad opera di uomini armati nella zona di Maroua. Due gruppi di armati a bordo di auto avrebbero fatto irruzione nelle case dei religiosi e li avrebbero portati via. Da quanto si apprende, la fonte della diocesi di Vicenza che ha anticipato la notizia non esclude che i sequestratori possano essere terroristi islamici di Boko Haram, attivi nel nord della Nigeria e che avrebbero sconfinato in Camerun.

Preoccupato il vescovo di Vicenza  – “Preghiamo per i nostri confratelli, la situazione è già complicata, non complichiamola ulteriormente”: così, interpellato dall’Adnkronos, si è espresso il vescovo di Vicenza monsignor Beniamino Pizziol. I sacerdoti vicentini in Camerun – lo scorso gennaio il vescovo era andato a visitare la diocesi di Maroua – guidano due popolose parrocchie, quelle di Tchere e Loulou. Il vescovo vicentino, che non ha nascosto la sua preoccupazione, ha invitato dunque alla prudenza: “Non complichiamo i problemi”.

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