Camerun, 78 ragazzi rapiti a scuola da uomini armati
Almeno 78 tra bambini e adolescenti sono stati rapiti da uomini armati in una scuola presbiteriana nel villaggio di Nkwen, nella regione nordoccidentale del Camerun. Il governatore della regione ha comunicato che anche il preside della scuola è stato rapito insieme ai ragazzi nei pressi di Bamenda, capoluogo della regione, dove si parla inglese e dove i separatisti hanno imposto il coprifuoco e chiuso le scuole in segno di protesta contro il governo del presidente Paul Biya, che dopo aver vinto le elezioni domani giurerà per il suo settimo mandato. Insieme agli oltre settanta ragazzi e al preside sarebbero stati portati in un luogo sconosciuto anche un autista e un docente della scuola. I ragazzi rapiti hanno un’età compresa tra gli undici e i diciassette anni. I rapitori non avrebbero chiesto un riscatto ma la chiusura della scuola, secondo quanto riferito dal reverendo Samuel Fonki Forba, a capo della chiesa presbiteriana camerunense.
Il video diffuso in rete – Un video diffuso in rete e ripreso dai media internazionali mostra alcune persone in un luogo imprecisato. Nel filmato si vedono dei ragazzi che si presentano dicendo i loro nomi e quelli dei genitori e che sostengono di essere stati rapiti dagli Amba Boys, i miliziani dell'Ambazonia, il nome che si è dato l'autoproclamato Stato della minoranza anglofona che include le due regioni del nord-ovest e sud-ovest del Paese, ai confini con la Nigeria. La veridicità del video non è ancora stata confermata, ma alcuni genitori degli studenti rapiti avrebbero detto di aver riconosciuto alcuni dei loro figli nel filmato.
In Camerun è in atto una guerra dal 2016, da quando cioè le due principali regioni di lingua inglese, quella nord-occidentale e quella sud-occidentale, hanno annunciato la volontà di separarsi dal resto del Paese. Quella del nord-ovest è in particolare una regione ad alto rischio, sia per le incursioni del gruppo islamista Boko Haram sia per il conflitto che contrappone il governo ai gruppi secessionisti radicati nelle regioni anglofone.