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Cameron avverte: “Senza riforme, la Gran Bretagna potrebbe lasciare l’Eurozona”

Il primo ministro britannico costretto a rimandare l’atteso discorso sulle relazioni anglo-europee previsto per oggi ad Amsterdam a causa della crisi in Algeria. Ma le voci che vogliono la Gran Bretagna sempre più lontana dall’Eurozona non si fermano.
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Cameron-Ue

La grande attesa per "The speech", il discorso con il quale David Cameron avrebbe dovuto esplicitare in maniera netta le perplessità della Gran Bretagna rispetto alle politiche dell'Unione Europea, è andata parzialmente delusa. Il primo ministro, infatti, si è visto costretto a rimandare il suo intervento ad Amsterdam a causa del precipitare della situazione in Algeria, con l'attacco di forze vicine ad Al Qaeda al compound petrolifero gestito dalla  compagnia di bandiera britannica British Petroleum (si parla di 50 morti).  Restano in ogni caso le anticipazioni sui contenuti del discorso, che vogliono il premier deciso ad inviare una sorta di "ultimatum" all'Unione.

Stando a quanto riporta la Reuters, ad esempio, Cameron avrebbe avuto intenzione di spingere i membri dell'Unione ad affrontare compiutamente le tre grandi sfide della crisi del debito, del rilancio della competitività e dell'armonizzazione della spesa pubblica. Sfide la cui soluzione sembra essere precondizione alla permanenza stessa della Gran Bretagna nell'Eurozona. Una prospettiva, quella dell'addio all'Eurozona, che non affascina Cameron ("Non voglio che questo accada, ma lo status quo è insostenibile"), ma che si basa sulla "crescente frustrazione delle persone nei confronti delle politiche europee": "C'è un divario tra l'UE ed i suoi cittadini che è cresciuto notevolmente negli ultimi anni e che rappresenta un fattore di instabilità democratica e di crisi del consenso che è particolarmente sentita in Gran Bretagna".

In tal senso, stando a quanto trapelato, Cameron non avrebbe voluto far riferimento al referendum per la permanenza della Gran Bretagna nell'Eurozona (su cui punta una parte dello stesso partito conservatore), ma avrebbe inteso prospettare una rinegoziazione dei termini dell'adesione al blocco europeo. Anche perché è opinione comune che la polemica serrata contro l'Unione potrebbe portare ad un isolamento della Gran Bretagna sul piano politico e finanziario, con esiti tutt'altro che scontati. In questa situazione, dunque, Cameron sta provando a trovare un equilibrio fra pressioni ed indicazioni contrastanti, dai nazionalisti (con l'appoggio di parte dei conservatori) che spingono per il referendum, alla maggioranza dei tories che invece preme per una rinegoziazione di alcune questioni cardine: dalle norme sull'orario di lavoro, alle leggi che regolano i servizi finanziari, fino ad immigrazione e politiche agricole.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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