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Cambogia, critica il governo su Telegram: arrestato 16enne autistico

Sovann Chhay è stato arrestato a soli 16 anni per aver inviato su Telegram alcuni messaggi contro il governo del primo ministro Hun Sen, al potere da 36 anni. L’adolescente, affetto da autismo, non rivede la sua famiglia dal mese di giugno. Il 29 settembre dovrà presentarsi a processo con l’accusa di oltraggio alle autorità.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Kak Sovann Chhay, di 16 anni, è stato arrestato per un messaggio inviato su Telegram. Il ragazzo, affetto da autiso, avrebbe insultato i funzionari del partito di governo cambogiano. Condotto in carcere nel mese di giugno, l'adolescente non ha più rivisto la sua famiglia. Per lui la vita non è stata facile: secondo i genitori, il 16enne non ha parlato fino all'età di nove anni. La sua condizione è stata per lui fonte di grandi disagi anche a scuola, dove gli insegnanti non erano preparati sui suoi bisogni educativi e gli studenti lo prendevano in giro. "Con noi riesce a dire solo una o due parole – ha detto alla BBC la madre Prum Chantha, attivista per i diritti umani -. Si unisce a noi a ora di pranzo e poi torna nella sua stanza".

Il 16enne ha sviluppato negli anni una passione per la politica e la storia cambogiana. Ad influenzarlo anche l'ambiente domestico, visto l'impegno nel sociale di sua madre. Suo padre, Kak Komphear, era un membro anziano del Partito della Salvezza nazionale della Cambogia. L'uomo è in carcere da anni come oppositore politico. Sovann Chhay ha seguito le orme paterne, militando lui stesso nel CNRP. Nella sua stanza vi sono ancora le bandiere del partito. L'adolescente era solito intrattenere discussioni sulla politica nazionale in un gruppo Telegram. Sull'app di messaggistica avrebbe inviato dei messaggi contro il governo nazionale reagendo con rabbia alle affermazioni di un altro iscritto alla chat.

Il 16enne avrebbe risposto ad alcuni messaggi contro suo padre, accusato di essere un "traditore del suo Paese". Secondo quanto asserisce l'avvocato dell'adolescente, il destinatario dei messaggi, attualmente residente in Canada, avrebbe inoltrato il contenuto della chat alle autorità. Un'ora dopo il fatto, 20 agenti di polizia hanno circondato la casa del ragazzo. Sei di loro sono entrati nell'abitazione senza mostrare un mandato e hanno ammanettato Sovann Chhay, portandolo via. Il 16enne rischia fino a due anni di carcere.

Sovann Chhay era già stato arrestato una volta, quando era entrato nell'ex quartiere abbandonato del CNRP per portare a casa alcune bandiere da mettere in camera. Due giorni dopo è stato rilasciato dopo esser stato costretto a scusarsi pubblicamente per aver "causato problemi all'ordine pubblico". Ad aprile è stato ricoverato in ospedale in gravi condizioni dopo che due uomini lo hanno colpito con un mattone. Gli assalitori non sono mai stati trovati, ma sono stati protagonisti di simili attacchi altri membri dell'opposizione. Mandante di queste aggressioni sarebbe il primo ministro Hun Sen, al potere da ormai 36 anni.

Il suo governo ha represso ogni tipo di opposizione politica. Il CNRP è stato dichiarato fuorilegge nel 2017 e in Cambogia esiste ormai un partito unico. Il direttore esecutivo del Cambodian Center for Human Rights, Chak Sopheap, ha affermato che il caso di Sovann Chhay è "estremamente preoccupante" e che rende evidente il clima di "caccia alle streghe" nei confronti di chiunque sia legato in qualche modo all'ex partito di opposizione. "Questo caso mostra fino a che punto il governo è disposto a spingersi per sopprimere qualsiasi forma di opposizione – ha dichiarato -. Adesso incarcera anche bambini disabili contro ogni tipo di tutela dei diritti umani".

L'avvocato del 16enne è l'unica persona che ha potuto vederlo in questi mesi. "Non riesce a dormire – ha raccontato alla stampa estera – quindi si siede a terra e canta ogni notte. Gli altri prigionieri si arrabbiano con lui. Viste le sue condizioni, siamo preoccupati che possano fargli del male". Il 29 settembre inizierà il processo che lo vede imputato per oltraggio alle autorità e a pubblico ufficiale.

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