Calais, nuova notte di scontri nella “Giungla” tra polizia e migranti
Dopo le tensioni di ieri tra immigrati e forze dell'ordine che presidiano Calais, nel nord della Francia, nuovi scontri sono stati segnalati nel corso della notte, quando sono riprese le operazioni di sgombero della cosiddetta "Giungla". Agenti di polizia in tenuta anti sommossa hanno fatto uso di gas lacrimogeni contro i profughi che lanciavano pietre alle squadre dei demolitori. Il tentativo delle autorità francesi è stato quello di spostare i migranti in container di spedizione situati in un'altra zona della Giungla, ma molti si sono rifiutati temendo che così facendo saranno costretti ad espletare in Francia le pratiche per la richiesta di asilo politico, dicendo definitivamente addio al sogno di raggiungere il Regno Unito. Anche ieri nella Giungla erano esplose tensioni, con frequenti scontri e una decina di alloggi dati alle fiamme: non sono mancati feriti tra gli agenti di polizia e migranti fermati per aver lanciato oggetti.
La demolizione della Giungla di Calais arriva a pochi giorni dal vertice franco-britannico: David Cameron chiederà giovedì a Francois Hollande di arginare il flussi di migranti che, attraverso il tunnel della Manica, arriva nel Regno Unito.
Ma quella di ieri è stata una giornata di tensioni anche a migliaia di chilometri di distanza da Calais, cioè al confine tra Grecia e Macedonia, dove centinaia di migranti bloccati da giorni hanno sfondato la barriera di separazione costruita dal governo Macedone. I profughi, armati di pali, sono riusciti a forzare la recinzione ed hanno "travolto" il cordone di polizia, che ha tentato invano di fermarli lanciando gas lacrimogeni. Ci sono stati momenti di forte tensione al termine dei quali i poliziotti non hanno potuto far altro che aprire un varco e lasciar passare i profughi, che hanno poi proseguito il loro viaggio verso il nord Europa.