Cadono le restrizioni Covid ai confini tra Usa e Messico, migliaia di migranti ammassati alla frontiera
Sono scadute a mezzanotte le regole dell'era anti Covid che dal 2020 hanno impedito a centinaia di migliaia di persone di chiedere asilo al confine meridionale degli Usa. Il titolo 43 voluto nel marzo 2020 da Donald Trump sigillava il confine tra Usa e Messico, consentendo di espellere immediatamente i richiedenti asilo per via dell'emergenza sanitaria.
Joe Biden aveva revocato la misura un anno fa, ma la Corte suprema l'aveva ripristinata accogliendo il ricorso di alcuni stati repubblicani. Con la fine della pandemia, torna ora il titolo 8 che consente ai richiedenti asilo di poter attendere negli Usa l'esito della richiesta presentata. Il confine, ha sottolineato il segretario per la Sicurezza interna Alejandro Mayorkas, resta chiuso. "Chi non utilizza percorsi legali – ha affermato – deve affrontare conseguenze più gravi ora, tra cui un divieto di rientro negli Usa minimo di 5 anni e un potenziale procedimento penale". Nonostante questo, però, la fine del titolo 42 ha portato decine di migliaia di migranti in condizioni precarie, affamati e assetati sotto il sole cocente, al confine con il Messico per poter entrare negli Usa.
El Paso, in Texas, è attualmente in stato di emergenza: da venerdì, prevedono le autorità, vi sarà un'ondata di oltre 150mila persone con una media di circa 10mila persone al giorno. Il presidente messicano Andrés Manuel Lòpez Obrador ha annunciato di aver impartito istruzioni più severe alla Guardia nazionale per rafforzare il presidio della frontiera con gli Usa.
Secondo il leader, la decisione non è stata presa per pressioni dagli Stati Uniti, ma in virtù di una "volontà del governo di evitare caos e violenza alla frontiera". Nei mesi scorsi, l'attuale presidente americano Joe Biden aveva lanciato un nuovo pacchetto di misure parallelo al titolo 42 per "lanciare un segnale di umanità e di fermezza", aprendo le porte per "un'immigrazione legale". Ogni mese fino a 30mila migranti da Cuba, Nicaragua, Venezuela e Haiti potranno entrare legalmente negli Usa, per un periodo di due anni e con un permesso di lavoro. Chi vuole provare a fare richiesta dovrà però fissare un appuntamento in appositi centri creati in America latina, senza raggiungere il confine.
Inviati 1.500 soldati alla frontiera
Il presidente Joe Biden ha inviato altri 1.500 soldati alla frontiera con compiti di supporto logistico per gli altri 2.500 uomini della Guardia nazionale già presenti. "Ci sarà un po' di caos per un po'" ha ammesso Biden, che però ha anche detto di non voler tornare indietro sulle sue decisioni in materia di immigrazione. Donald Trump e i repubblicani, dall'altra parte, hanno già puntato il dito contro la Casa Bianca. "Sarà un'infamia, il nostro Paese verrà distrutto – ha affermato l'ex presidente nel forum della Cnn con gli elettori repubblicani, rivendicando la sua politica sulla separazione delle famiglie di migranti (che molto spesso coinvolgevano bambini piccolissimi). "Se amano questi figli, non vengano" ha concluso Trump.
New York raggiunge il limite di ospitalità per i migranti
Il sindaco Eric Adams ha sospeso temporaneamente con un ordine esecutivo la norma che garantiva "il diritto ad un tetto" a tutti i rifugiati che ne avevano bisogno. In caso di famiglie, la norma prevedeva la fornitura di un alloggio entro la notte stessa con stanze private, bagno e cucina. La City ha però ormai raggiunto il tetto massimo per l'ospitalità, conteggiando dalla primavera scorsa già 61mila persone. Con la fine del titolo 42, le richieste potrebbero aumentare ancora.