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Caccia alle balene, Giappone costretto a chiudere in anticipo la caccia

Grazie all’azione degli attivisti del gruppo ecologista Sea Shepherd la flotta giapponese ha abbandonato in anticipo la caccia alle balene portando a casa un magro bottino.
A cura di Antonio Palma
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caccia alle balene finisce prima

La flotta baleniera giapponese anche quest’anno si è dovuta arrendere al gruppo ecologista Sea Shepherd  ed è stata costretta ad abbandonare in anticipo la caccia alle balene. La flotta che prevedeva di catturare almeno 950 cetacei tornerà in Giappone invece con solo 75 cetacei. A costringerla al ritiro sono stati i danno provocati ad alcune baleniere dopo le collisioni con la flotta ambientalista. Soddisfatti gli attivisti di Sea Shepherd   per aver salvato tante balene dalla cattura, “siamo intervenuti, abbiamo tenuto duro e alla fine abbiamo vinto” ha dichiarato  il fondatore del gruppo, Paul Watson. Le navi della flotta nipponica infatti si sono allontanate dalle acque dell'Antartico australiano seguite a vista dalle navi di Sea Shepherd. I giapponesi hanno sempre giustificato la caccia alle balene dalle acque dell’Antartide per presunti fini scientifici, ma alla loro azione sono contrari non solo gli ambientalisti ma anche le autorità australiane e neozelandesi. I due Paesi infatti hanno presentato un ricorso presso la Corte internazionale di giustizia e sperano di porre fine alla pratica della caccia alle balene.

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