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Brexit, Della Vedova: “Scozia e Irlanda del nord dovrebbero poter restare in Europa”

Le voci secessioniste sono tornate a farsi sentire in Scozia e Irlanda del nord. Secondo il Sottosegretario degli esteri italiano, “un Paese, la cui indipendenza originasse dalla secessione legale da uno Stato che ha scelto di abbandonare l’Ue, dovrebbe vedere riconosciuto il diritto di restare nell’Ue”.
A cura di Danilo Massa
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Bandiera della Scozi (@Christopher Furlong/Getty Images).
Bandiera della Scozi (@Christopher Furlong/Getty Images).

Il "leave" ha vinto, ma le conseguenze della Brexit, il referendum che ha decretato l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, sono tutt'altro che scontate. Se nel Continente si teme l'effetto domino, in virtù del quale altri stati membri dell'Ue potrebbero seguire l'esempio della Regno Unito, nella terra di Sua Maestà Elisabetta II si teme l'impietosa legge del contrappasso. Mentre l'Inghilterra e, con maggiore incertezza, il Galles hanno votato a favore del divorzio, Irlanda del nord e Scozia non hanno avuto dubbi: la loro casa è anche l'Europa. Il risultato del referendum ha dato l'assist ai partiti indipendentisti dei due stati, che hanno chiesto immediatamente un nuovo referendum per liberarsi da Londra e proseguire la propria esperienza europeista. Alex Salmond, l'ex premier indipendentista della Scozia a cui brucia ancora la sconfitta del referendum del 2014 (il 55% degli scozzesi disse no all'indipendenza), ha anticipato che una nuova consultazione popolare sarà indetta entro i prossimi due anni.

Mappa sul referendum "Brexit" in Irlanda del Nord, Scozia, Inghilterra e Galles nel 2016 (@Wikipedia).
Mappa sul referendum "Brexit" in Irlanda del Nord, Scozia, Inghilterra e Galles nel 2016 (@Wikipedia).

Il risultato del Brexit in Scozia evidenzia una lontananza siderale di Edimburgo dall'Inghilterra, almeno per quanto concerne il sentimento europeista. Tutte le 32 circoscrizioni scozzesi hanno votato a favore del "remain". Allo stesso tempo la mappa dei voti nell'Irlanda del nord sembra tradurre in cartografia anni di guerra civile, quando Belfast ospitava generosamente gli inglesi per accrescere il grado di britannicità della capitale nordirlandese. Qui infatti ha prevalso il "leave", contro il "remain" delle altre circoscrizioni, che hanno determinato poi la maggioranza europeista dell'Eire. Qui il Sinn Féin, attraverso il presidente Declan Kearney, ha fatto sapere di voler promuovere un referendum per lasciare Londra e unire Belfast a Dublino. Lo stesso concetto è stato espresso da Martin McGuinness, che, oltre ad essere leader dello stesso Sinn Féin, è anche un ex membro dell'Ira.

Le proposte di nuovi referendum per la secessione dal Regno Unito potrebbero non essere soltanto ipotesi. A prenderle in considerazione – o, quantomeno, a valutarne le conseguenze per l'Ue – è il Sottosegretario degli esteri Benedetto Della Vedova, che in un post su Facebook dichiara di aver ascoltato la premier scozzese Nicola Sturgeon ipotizzare un referendum che desse al paese l'indipendenza e, contestualmente, la possibilità di restare nell'Unione europea. "Un Paese – scrive il senatore -, la cui indipendenza originasse dalla secessione legale da uno Stato che ha scelto di abbandonare l'Ue, dovrebbe vedere riconosciuto il diritto di restare nell'Ue".

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