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Brexit, Johnson: “Pronti a rottura con Ue a giugno se non ci saranno prospettive di accordo”

Londra minaccia la rottura dei negoziati con Bruxelles sul futuro accordo di libero scambio se le due parti non avranno raggiunto un compromesso entro la fine di giugno. Lo ha ammesso Michael Gove, capo di gabinetto del governo, parlando ai Comuni: si è detto “ottimista” su una possibile intesa commerciale “a zero dazi”, ma insistendo anche che la sovranità britannica e i diritti dei suoi cittadini “vengono prima” per il governo.
A cura di Biagio Chiariello
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Il governo britannico di Boris Johnson deciderà a giugno se abbandonare le trattative con l’Unione europea e prepararsi per un Brexit stile “no deal”, adottando le tariffe dell’Organizzazione mondiale del commercio,  se "a grandi linee" non sarà raggiunto un compromesso accettabile entro la fine di giugno. "Vogliamo il migliore rapporto commerciale possibile con la Ue", ha sottolineato Michael Gove, capo di gabinetto del governo, parlando ai Comuni. "Ma nel perseguire un accordo, non rinunceremo alla nostra sovranità", ha aggiunto. Gove si è detto "ottimista" su una possibile intesa commerciale "a zero dazi", ma insistendo anche che la sovranità britannica e i diritti dei suoi cittadini "vengono prima" per il governo.

Accordo o non accordo con Ue?

In particolare, i punti sui quali sarà necessario “fare progressi significativi” per poter continuare i negoziati saranno i servizi finanziari e il settore dei “data”. È quanto si legge nel documento intitolato “The Future Relationship with the EU. The UK’s Approach to Negotiations”, “Il rapporto futuro con la Ue. L’approccio del Regno Unito ai negoziati” appena pubblicato sul sito del governo (https://www.gov.uk/).  Nel documento, il governo britannico sottolinea la sua volontà di intrattenere relazioni commerciali con l'Europa sulla base dei suoi precedenti accordi con Canada, Giappone e Corea del Sud. "Il governo lavorerà sodo per concordare accordi su queste linee", afferma il documento. "Tuttavia, se non è possibile negoziare un risultato soddisfacente, le relazioni commerciali con l'Ue si baseranno sull'accordo di recesso del 2019 e appariranno simili a quelle dell'Australia".

Brexit, cosa succederà

Il Regno Unito è ufficialmente uscito dall'Ue il 31 gennaio ed è entrata in un periodo di transizione il cui termine ultimo è previsto per dicembre 2020. Il governo conservatore di Boris Johnson ha già avvertito che non intende prolungare la sua permanenza, ma Bruxelles ha espresso perplessità sul fatto che il tempo sia sufficiente per negoziare un accordo di libero scambio generale."Il governo lavorerà con il massimo impegno per arrivare a un accordo", affermano da Downing Street. "Tuttavia, se non sarà possibile negoziare un risultato soddisfacente, i rapporti commerciali con la Ue si baseranno sull'accordo di uscita del 2019 e saranno simili a quelli dell'Australia”.

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