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Brexit, Giovanni ha 101 anni e il Regno Unito vuole che i suoi genitori certifichino la sua identità

La storia del Giovanni Palmiero, classe 1919, originario della provincia di Benevento, in Regno Unito dal 1966 dove ha lavorato fino all’età di 94 anni. L’Home Office (il Ministero degli Interni britannico) pretende da lui un certificato firmato dai suoi genitori per ottenere il “settled status” e poter rimanere nei territori della Regina Elisabetta anche nel post-Brexit…
A cura di Biagio Chiariello
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Tanto beffarda quanto comica la storia in chiave post-Brexit del signor Giovanni Palmiero, 101 anni. Nato a Decorata nel territorio di Colle Sannita (Benevento), la sua vita professionale si è svolta per buona parte in Inghilterra, dove ha lavorato dal 1966 fino all’età di 94 anni. Palmiero è anche uno dei quasi 3,5 milioni di europei residenti nel Regno Unito che devono fare richiesta di “settled status”, cioè il permesso di restare Oltremanica anche dopo l’uscita dall’UE. E Giovanni così ha fatto. Come racconta il Guardian, si è recato in ufficio dell’Home Office (il nostro Ministero degli Interni) del suo quartiere, Islington (nord di Londra) e, con l’aiuto di un volontario, ha scansionato il suo passaporto tramite l’apposita app. A questo punto però è accaduto l’inaspettato: il sistema ha interpretato erroneamente il suo anno di nascita: non il 1919 ma il 2019. E così ora il 101enne risulta un neonato che necessita della presenza dei genitori per completare la domanda. Il volontario si è poi limitato a parlare di un "problema tecnico".

La storia del signor Giovanni

Tutte le persone nate nei Paesi dell’UE possono continuare a vivere e lavorare liberamente nei territori della Regina Elisabetta fino al 31 dicembre 2020, ma sono obbligati a richiedere il suddetto “settled status” per poter rimanere in seguito in Regno Unito. Giovanni Palmiero vi ha messo piede per la prima volta quando aveva 47 anni e "ha lavorato in un ristorante di fish and chips a Piccadilly, nel cuore di Londra, fino all'età di 94 anni, fino alle 11 di sera" ha raccontato suo figlio Assuntino al Guardian. È stato sposato con sua moglie 92enne, Lucia, per 75 anni e insieme hanno cresciuto quattro figli, e hanno otto nipoti e 11 pronipoti. “È un'umiliazione, sei stato qui così tanto tempo e all'improvviso succede questo. Non sono preoccupato per lui perché credo si risolverà, ma è completamente ingiusto nei confronti degli anziani. Non verrà allontanato, ma le persone della sua età non dovrebbero passare attraverso questo processo” dice con amarezza Assuntino. “Dicono che devi dimostrare che sei qui da così tanto tempo, ma dai, hanno migliaia di registri, ci sono quelli delle tasse comunali… I miei genitori ricevono le loro pensioni, quindi come mai non riescono a trovarlo nel sistema? Se volessero controllare, potrebbero farlo facilmente…” evidenzia, ancora piccato, il figlio di Giovanni.

La replica dell'Home Office

Un portavoce dell’Home Office ha dichiarato: "Quando è stato sollevato il caso del sig. Palmiero, il nostro team dedicato al sistema di insediamento dell'UE lo ha contattato, così come coloro che lo sostenevano per aiutarlo con la sua domanda. A oltre 2,7 milioni di persone è stato ora concesso lo status ed esiste una vasta gamma di supporto online, di persona o per telefono". Il Ministero degli Interni britannico ha affermato che altri candidati che hanno superato i 100 anni hanno utilizzato l'app “con successo”.

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