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Brexit, Gentiloni incontra May: “Negoziato non sarà semplice ma costruttivo”

“Non abbiamo interesse a un negoziato distruttivo tra Europa e Regno Unito”, ha detto il premier italiano, che ha precisato che va preservata “l’unità dei 27 Paesi indirizzando l’unità nel migliore accordo possibile”.
A cura di C. T.
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Il percorso post Brexit "non sarà un negoziato semplice, sappiamo che dobbiamo affrontarlo". A parlare è il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, a Londra, dopo l'incontro con la pemier Theresa May, spiegando che "questo sarà l'atteggiamento dell'Italia, in modo amichevole e costruttivo, non abbiamo interesse a un negoziato distruttivo tra Europa e Regno Unito". Il premier italiano ha precisato che va preservata "l'unità dei 27 Paesi indirizzando l'unità nel migliore accordo possibile", ha aggiunto Gentiloni. Quanto all'azione del proprio governo, il presidente del Consiglio ha parlato di "continuità e stabilità in un percorso di attuazione delle riforme che continua. Segnalo che oggi è stato comunicato un risultato senza precedenti nella lotta all'evasione: 19 miliardi di proventi dalla lotta all'evasione. E che ieri è stato approvato al senato il dl sulle nostre banche".

Evidentemente, ha dichiarato Gentiloni, "non abbiamo accolto con gioia" la Brexit, "ma la rispettiamo": "Noi siamo impegnati a rilanciare l'Unione europea, rilanciando anche la necessità di avere livelli diversi di integrazione". Il presidente del Consiglio ha poi voluto rassicurare gli italiani che vivono e lavorano in Gran Bretagna, dicendo che "loro diritti saranno rispettati e saranno trattatti bene" e che il "Regno Unito non abbandona l'Europa" anche perché "la cooperazione economica tra i due Paesi è molto importante, nella fase che ci attende. Non solo per il negoziato tra Uk e Ue, ma anche per la fase che sta attraversando l'Italia di crescita e ripresa, anche se ancora lenta rispetto a quello che avremmo voluto, ma prosegue un percorso di riforme e attuazione delle riforme. Lavoriamo in continuità con quanto fatto negli ultimi tre anni e con un approccio di stabilità per quello che deve essere fatto. E' molto importante la decisione che abbiamo preso di dare vita a incontri periodici tra i nostri due governi, tra i nostri due Paesi". Sull'economia dell'Unione europa "è presto per vedere gli effetti della Brexit sui mercati", ma l'Ue "non è un microbo, dobbiamo guardare alle nostre potenzialità, la Ue può svolgere un ruolo crescente".

Per quanto riguarda l'immigrazione, Gentiloni ha detto che "lavoreremo insieme alla stabilizzazione della Libia" e "domani, in Consiglio dei Ministri, il governo affronterà sul piano interno il tema di nuove norme sull'immigrazione". Ma l'Italia, ha aggiunto, "ha bisogno di una strategia comune dell'Europa, nella quale il peso ai flussi migratori sia condiviso dai diversi Paesi europei. L'impegno dell'Italia è quello di spingere tutti a una comune responsabilità. Abbiamo già fatto molti passi avanti, ma non sono sufficienti. Cercheremo di fare meglio anche la nostra parte. All'inizio del 2015, non dieci anni fa, era difficile individuare una strategia europea comune sul tema migratorio. Credo che la prima agenda risalga all'aprile 2015. Da allora abbiamo fatto diversi passi avanti. Considero quello di Malta di qualche giorno fa un ulteriore passo avanti. Sono sufficienti questi passi avanti? No. Continueremo a spingere perché ci siano intese e responsabilità comuni".

Theresa May ha spiegato che in Gran Bretagna "arriveranno altri 20mila rifugiati" e ci sono "dei programmi speciali per i bambini più vulnerabili che provengono dal Medio Oriente, dall'Africa e in particolare dalla Siria – ha aggiunto la premier – alcuni di loro saranno trasferiti dal Centro Europa nel Regno Unito per riunirsi con le loro famiglie. La Gran Bretagna sta dando un significativo sostegno finanziario alla crisi umanitaria in Siria con 2,3 miliardi di sterline". La premier ha riconosciuto il ruolo dell'Italia di "primo destinatario" dei flussi migratori in Europa, "ma questo non vuol dire che sia solo un suo problema dell'Italia", è "di tutti e dobbiamo lavorare insieme per trovare soluzioni" in grado di evitare ai rifugiati di "rischiare la vita in viaggi così pericolosi". "Faremo tutto il possibile – ha aggiunto – per proteggere donne e bambini dal traffico di esseri umani e sono grata alla presidenza italiana per aver posto per la prima volta" questo tema "nell'agenda del G7".

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