Brexit, Alta corte accoglie ricorso attivisti pro Ue: per uscita serve voto del Parlamento
L'Alta corte di Londra ha accolto il ricorso di un gruppo di attivisti pro Unione europea che chiedevano che il Parlamento si pronunciasse con un voto sull'avvio dell'iter della Brexit. Secondo il giudice dell'Alta corte Lord Thomas of Cwmgiedd, "il principio fondamentale della costituzione del Regno Unito è che il Parlamento è sovrano". L'effetto sulla sterlina è stato immediato: la valuta ha riacquistato terreno sia contro l'euro – che ha ceduto lo 0,73% a 0,8955 – sia contro il dollaro – contro cui ha guadagna lo 0,63% a 1,23802.
La decisione si pone in netto contrasto con le posizioni del primo ministro Theresa May, che rivendicava il ruolo del governo e il diritto di invocare l'articolo 50 del Trattato di Lisbona, che stabilisce un limite di due anni affinché il Consiglio europeo e il paese che vuole lasciare l’Ue trovino un accordo sui trattati da approvare per regolare i loro nuovi rapporti. Finito quel periodo, il Consiglio europeo formula una proposta di accordo con un voto a maggioranza dei suoi membri, e il paese in uscita potrà accettarla o respingerla.
Secondo i media britannici, la pronuncia dell'Alta corte rallenterà i tempi della Brexit. Tra l'altro il governo ha dato immediatamente il via libera per presentare un appello alla Corte Suprema contro la decisione a favore del voto del Parlamento su Brexit, sostenendo di essere "contrariato" e "deciso a far rispettare il risultato del referendum".