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Brasile, via all’impeachment per la presidente Rousseff

La presidente brasiliana messa in stato di accusa per aver manipolato le finanze del Paese nascondendo i buchi di bilancio.
A cura di Antonio Palma
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Guai in vista per la presidente del Brasile Dilma Rousseff. Contro la 67enne, rieletta lo scorso anno per un altro mandato di quattro anni, infatti il parlamento brasiliano ha avviato la procedura di impeachment. Ad annunciarlo mercoledì è stato il presidente della Camera dei deputati, Eduardo Cunha, accogliendo una delle tante istanze presentate in questi mesi contro la presidente. La mozione è quella presentata lo scorso ottobre dai deputati dell'opposizione che accusa Rousseff di aver violato le leggi brasiliane in materia fiscale per coprire buchi di bilancio e di aver manipolato le finanze del Paese per favorire la propria campagna elettorale dello scorso anno. La richiesta parte da una sentenza della Corte dei Conti che aveva deciso all’unanimità di raccomandare al Congresso di non approvare il bilancio 2014 per irregolarità nei conti pubblici. Nel frattempo però il governo ha ignorato gli avvisi continuando a spendere così l'opposizione ha richiesto l'impeachment.

In pratica l'opposizione di destra accusa Rousseff e il suo governo di aver camuffato consapevolmente i conti dello Stato nel 2014 e 2015 per minimizzare l'ampiezza della crisi economica nel Paese e di essersi fatto prestare ingenti somme dalle banche di Stato per far fronte ai buchi di bilancio. La "messa in stato di accusa" della presidente comunque non avrà nessuna conseguenza immediata per Rousseff. Il processo di impeachment infatti è molto lungo e prevede la creazione di una commissione speciale, il parere del Supremo tribunale federale e poi la discussione in aula con il voto.

"So che questo è un gesto delicato in un momento difficile per il Paese, con l'economia che attraversa una crisi e un governo che passa a sua volta attraverso numerose crisi di natura politica ed economica, ma non lo sto facendo arbitrariamente", si è giustificato Cunha. Stizzita la reazione di Rousseff che ha commentato: "Ho ricevuto con indignazione la decisione del presidente della Camera dei Deputati contraria a un mandato democraticamente conferito dal popolo brasiliano. Sono accuse inconsistenti perché non c'è alcun atto illecito. Non c'è contro di me un sospetto di malversazione di denaro pubblico, non ho conti segreti all'estero e non ho fatto pressioni su istituzioni o persone".

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