Brasile, migliaia di sostenitori di Bolsonaro fanno irruzione in Parlamento: scontri con la polizia
Dopo ore di tensione la polizia brasiliana ha ripreso il controllo del Congresso, del Palazzo presidenziale e della Corte Suprema a Brasilia, neutralizzando i sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro che avevano fatto irruzione nelle sedi istituzionali della capitale del Brasile.
Stando a quanto riportato dalla stampa locale, le forze di sicurezza hanno infatti respinto le migliaia di bolsonaristi, che per ore hanno vandalizzato i palazzi presidenziali e governativi, sparando bombe lacrimogene e proiettili di gomma. Sarebbero però ancora in tanti nella piazza dei Tre Poteri a Brasilia, tanto che sono stati schierati 2.500 soldati dell'esercito, pronti a intervenire. Sarebbero almeno 150 i bolsonaristi arrestati su ordine del ministro del Tribunale supremo federale del Brasile.
Brasile, da polizia militare proiettili di gomma e granate stordenti contro manifestanti
Tutto è iniziato nel pomeriggio di oggi quando i sostenitori di Bolsonaro hanno forzato le difese delle forze di polizia e dopo essere saliti sul tetto del Parlamento hanno fatto irruzione al suo interno, oltre che nel palazzo della Presidenza della Repubblica e della Corte Suprema.
Subito dopo aver preso d'assalto i palazzi, nella piazza dei Tre Poteri, dove si trovano le sedi delle principali istituzioni del governo brasiliano, è intervenuta la polizia militare per cercare di disperdere i bolsonaristi. Ne sono nati scontri e lancio di lacrimogeni come si evince dalle immagini diffuse dalla stampa locale. I militari hanno sparato proiettili di gomma e granate stordenti dagli elicotteri per impedire ad altre persone di tentare di avvicinarsi ai palazzi del potere.
Nei video pubblicati sui social dagli stessi sostenitori di Bolsonaro si vedono atti di vandalismo all'interno delle tre strutture con le finestre distrutte dal lancio di pietre e bastoni, mentre all’interno del Congresso alcuni dei manifestanti hanno occupato l’aula dell’assemblea, salendo sul banco della presidenza.
Il ministro della Giustizia brasiliana Flavio Dino ha scritto su Twitter: “Questo assurdo tentativo di imporre la volontà con la forza non prevarrà. Il governo del distretto federale afferma che ci saranno rinforzi. E le forze a nostra disposizione sono al lavoro. Io sono nella sede del ministero della Giustizia”.
Brasile, Lula decreta intervento federale a Brasilia: Terroristi saranno puniti in modo esemplare
In serata è arrivato anche il tweet del presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva che si trovava a San Paolo, in visita ad alcune aree alluvionate, che ha condannato l'attacco "vandalo e fascista" contro le istituzioni democratiche da parte dei sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro e ha decretato l'intervento delle forze federali.
I responsabili di quanto accaduto a Brasilia “saranno trovati e puniti – ha scritto – la democrazia garantisce il diritto alla libera espressione, ma richiede anche alle persone il rispetto delle istituzioni. Scopriremo chi sono i finanziatori di quelli che oggi sono andati a Brasilia, e pagheranno tutti con forza di legge”.
Con "l'intervento federale" decretato da Lula nel distretto di Brasilia fino al 31 gennaio, la sicurezza passerà dunque sotto il controllo del governo e sarà tolto alla responsabilità del governatore. Lo stesso presidente ha poi annunciato l'imminente rientro a Brasilia per far visita ai palazzi presi d'assalto.