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Brasile, la polizia ha ucciso il boss della criminalità organizzata Rui Paulo Goncalves Estevao

Il boss, noto anche come “Pipito”, era uno dei più importanti criminali brasiliani: è stato ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia che stava conducendo un’operazione per arrestarlo.
A cura di Davide Falcioni
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Rui Paulo Goncalves Estevao, noto anche come "Pipito", uno dei più importanti boss della criminalità organizzata brasiliana, è stato ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia che stava conducendo un'operazione per arrestarlo. La conferma è arrivata dalle stesse forze dell'ordine, secondo cui l'uomo era il presunto capo di un gruppo criminale accusato di estorsione e di seminare il terrore nella città.

"Quando è stato avvicinato, ha attaccato gli agenti e ne è seguito uno scontro a fuoco. Il criminale è stato colpito e portato in un ospedale locale, ma è morto per le ferite riportate", ha detto la polizia. Il governatore di Rio Claudio Castro ha affermato che la polizia ha portato un "duro colpo contro i criminali che disturbano la pace della popolazione".

Prima della sparatoria, Pipito aveva ordinato "di bruciare 35 autobus" nei quartieri occidentali di Rio come rappresaglia per la morte di un familiare di un altro boss che si trovava in carcere. I gruppi criminali organizzati di Rio, conosciuti come milizie, furono fondati una quarantina di anni fa da ex agenti delle forze dell'ordine e originariamente presentati come organizzazioni di autodifesa per combattere i trafficanti di droga violenti; in realtà, però, controllano le imprese attraverso l'estorsione e hanno anche sequestrato terreni pubblici per costruire illegalmente abitazioni o edifici commerciali, e il settore immobiliare è diventato una delle principali fonti di reddito.

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