Brasile, assalto al parlamento: 400 arresti. E intanto Bolsonaro si rifugia in Florida
Il Brasile è nel caos. La crisi è esplosa ieri con migliaia di sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro che hanno assaltato i palazzi del potere. Le immagini che arrivano dalla capitale, Brasilia, sono impressionanti. Le similitudini con quanto accaduto due anni fa, in occasione dell'assalto al Campidoglio negli Stati Uniti, sono non poche. All'epoca furono i sostenitori di Donald Trump a insorgere, oggi quelli dell'ormai ex leader brasiliano.
Perché Bolsonaro è in Florida
E ora Bolsonaro si trova a meno di trecento chilometri di distanza dal suo amico americano. È in Florida dal 30 dicembre scorso. Ovvero da poco prima dell’insediamento di Luiz Inàcio Lula da Silva. L'ex presidente brasiliano ha già visitato la Florida nel 2020. In quell’occasione aveva soggiornato nella residenza Mar-a-Lago dell’ex numero uno della Casa Bianca, a Palm Beach. Avrebbe intenzione di restarci almeno un mese.
Bolsonaro ha messo in dubbio per mesi l’affidabilità dei sistemi elettorali brasiliani, senza fornire prove, e quando ha perso alle elezioni di ottobre si è rifiutato di ammettere la sconfitta. Intanto fuori dalla sua abitazione a Orlando si sono radunati diversi suoi sostenitori, che lo hanno applaudito al suo arrivo.
"Niente è perduto – ha dichiarato – il Brasile è un Paese fantastico. Abbiamo perso una battaglia ma non la guerra, il Brasile non finisce con il 1° gennaio", il giorno dell'insediamento di Lula alla guida del più grande Paese sudamericano.
Cosa ha detto Lula dell'assalto al Parlamento
Nel discorso tenuto domenica al Congresso, il nuovo capo dello Stato ha dichiarato che avrebbe combattuto la fame e la deforestazione, risollevato l’economia e cercato di unire il Paese, ma ha anche preso di mira il suo predecessore, affermando che Bolsonaro ha minacciato la stessa democrazia brasiliana. Per oggi ha convocato una riunione di emergenza dei 27 governatori. Ieri – subito dopo aver appreso dei disordini – aveva invece tenuto una riunione d'emergenza con i ministri dell'esecutivo.
Lula ha definito l'attacco alle istituzioni democratiche del Brasile “vandalo e fascista”. Il capo dello Stato ha decretato l'intervento delle forze federali. “Tutti i responsabili saranno individuati e giudicati, queste persone devono essere punite in modo esemplare” ha poi aggiunto Lula. “Valutiamo la possibilità” di schierare “l'esercito per far sgomberare”.
La polizia arresta 400 persone, situazione "sotto controllo"
Le forze di sicurezza nel frattempo hanno sgomberato il Congresso nazionale brasiliano e altri siti governativi di Brasília dopo l'assalto di ieri. I manifestanti sono riusciti a irrompere nel Parlamento sfondando i cordoni di sicurezza. Hanno distrutto le finestre della facciata dell'edificio del Congresso e hanno preso d'assalto l'ingresso.
Sono almeno 46 i feriti, di cui sei gravi e due che sono stati sottoposti a intervenuti d'urgenza, in seguito ai disordini. Lo riferisce l'Ospedale di Brasilia secondo il sito di notizie 20 Minutos.
La situazione comunque sembra essere tornata “sotto controllo” come dichiara il segretario esecutivo del Ministero della Giustizia brasiliano, Ricardo Cappelli, appena nominato dal presidente Inacio Lula da Silva a capo dell'intervento federale.
E sui social circola un video destinato sicuramente a far discutere: la polizia militare che accompagna, letteralmente, la folla di dimostranti nel suo cammino verso la piazza dove si trovano i principali palazzi del potere nella Capitale.