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Brasile, arriva l’austerity: taglio di spese e aumento tasse per 15 miliardi

Il governo di Dilma Rousseff prova a rispondere al downgrade di Standard & Poor’s a “spazzatura” (junk) con un piano di austerità anticrisi per portare il Paese fuori dalla recessione.
A cura di Biagio Chiariello
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Il Brasile ha appena visto i titoli del suo debito pubblico passare a livello di "spazzatura" di Standard and Poor's. Così per rispondere la downgrade dell’agenzia internazionale di rating adotta un piano di austerità anticrisi, fatto di tasse e taglio della spesa per 65 miliardi di real, pari a 15 miliardi di euro. L’obiettivo è portare il Paese fuori dalla recessione, passando dall'attuale deficit primario dello 0,5% del pil stimato per il 2016 a un avanzo dello 0,7% del pil e ciò implica una manovra correttiva di 17 miliardi di dollari, cercando di risparmiare al Paese il declassamento di altre agenzie di rating.

Austerity in Brasile

E così il governo andrebbe a ridurre l'ammontare di alcuni programmi sociali anche se questi piani sono considerati dagli analisti politici uno dei pilastri su cui si basa il consenso dell'esecutivo del presidente Dilma Rousseff. Vedi ad esempio il piano ‘Minha Casa Minha Vida', che garantiva alloggi popolari alle fasce più povere della popolazione. Tra i provvedimenti figura in maniera pure la reintroduzione dell'odiata tassa Cpmf sulle transazioni finanziarie, dalla quale l'esecutivo vorrebbe incassare addirittura metà della quota pianificata (32 miliardi di real). Il resto sarà composto da un pacchetto di tagli ai sussidi all'agricoltura, ai piani di investimento infrastrutturale, ai salari e ai bonus dei dipendenti pubblici. Guardando più nel dettaglio della manovra, il ministro della Pianificazione, Nelson Barbosa, ha spiegato che la spending review comporterà un congelamento dei salari e delle assunzioni nel settore pubblico, oltre che la cancellazione di 10 dei 39 ministeri, scelta che comporta il taglio di 1.000 posti di lavoro.

Il downgrade di Standard & Poor's

"L'ultima serie di misure di austerità fiscale annunciate dal governo brasiliano ha chiaramente lo scopo di stabilizzare i mercati finanziari dopo il downgrade da parte di Standard & Poor's della scorsa settimana, ma al netto dei fatti è improbabile che possa fare molto per risanare le finanze pubbliche del Paese", commenta Neil Shearing, capo economista per i mercati emergenti di Capital Economics. Secondo l'esperto economico, il governo sta raschiando il fondo del barile. "Le ultime misure rivelano, più di ogni altra cosa, l'incapacità del governo di essere in grado di limitare la spesa", spiega Shearing, prevedendo un deficit primario dell'1% del pil circa per quest'anno e uno inferiore il prossimo (circa lo 0,3% del pil) con un progressivo aumento del rapporto tra debito pubblico e pil che rischia di portare a nuovi downgrade del rating del Brasile.

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