Brasile, annullato il voto per l’impeachement della Roussef: è caos
Annullato il processo di impeachment contro Dilma Rousseff. Ad annunciarlo èstato il presidente della Camera Waldir Maranhao, che ha chiesto l'annullamento della votazione del 17 aprile attraverso la quale si pose in stato d'accusa la presidente brasiliana e, conseguentemente, del procedimento, che avrebbe dovuto essere ratificato dal Senato il prossimo mercoledì.
Sono state quindi accolte le istanze dell’avvocato generale dello Stato, Josè Eduardo Cardozo, il quale chiedeva appunto che il procedimento contro Roussef venisse arrestato. Il processo di impeachement sarebbe stato annullato per "vizi di forma" perché "la votazione sul caso è andata al di là dei limiti della denuncia contro la presidente, trattando la questione dello scandalo ‘Lava jato’ oltre alle presunte irregolarità nei conti pubblici". Il presidente della Camera sostiene, quindi, che le dichiarazioni preventive di voto abbiano in qualche modo violato i diritti di difesa della presidente Dilma Roussef.
La decisione di Maranhao ha acceso una grossa polemica e gettato il Paese nel caos istituzionale, soprattutto perché non è chiaro se questo tipo di competenze rientrino tra le prerogative del presidente della Camera. La procedura di impeachment era già approdata al Senato, dove era prevista la votazione per dopodomani. Con la decisione presa da Maranhao, al momento non è ancora chiaro ciò che potrebbe accadere se la richiesta dovesse comunque essere confermata dai senatori brasiliani. Il fronte favorevole alla messa in stato d'accusa per la presidente Dilma Roussef ha già annunciato di aver presentato un ricorso urgente al Tribunale Supremo, che secondo indiscrezioni sarà esaminato già nelle prossime ore. La notizia, inattesa, ha però non solo provocato polemiche, ma anche provocato il crollo in Borsa e un impennata del Dollaro.
