Brasile: ancora proteste in tutto il Paese. Scontri con la polizia, decine di arresti

In occasione della Festa dell'Indipendenza – che cade il 7 settembre – in Brasile si sono svolte numerose manifestazioni. A quasi tre mesi dall'ondata di proteste che si è scatenata in tutto il paese per la Confederation Cup centinaia di migliaia di cittadini sono scesi in strada. Le parole d'ordine erano le stesse di qualche mese fa, ovvero maggiori diritti per le fasce più povere della società. A Rio de Janeiro i manifestanti hanno fatto incursione lungo il viale in cui si svolgeva la parata militare: ne sono nati scontro con le forze dell'ordine, che non hanno esitato a reprimere la protesta utilizzando cannoni d'acqua e sfruttando anche i mezzi presenti durante la celebrazione. Secondo le informazioni ufficiali 27 manifestanti sono stati arrestati, mentre si contano a decine i feriti. Tra i presenti alla commemorazione per i 191 anni di indipendenza del Brasile c'era anche la presidentessa Dilma Rusself.

Nella capitale brasiliana – San Paolo – gli scontri si sono verificati nelle vie del centro storico. Secondo i quotidiani locali un gruppo di vandali avrebbe tentato di distruggere i locali del Municipio: non ci sono dati uffciali sul numero di arresti, ma anche in questo caso i feriti si sono contati a decine. Stesse scene a Brasilia, dove i manifestanti si sono scontrati con la polizia nei pressi dello stadio Mane Garrincha: 35 persone sono state arrestate, e tra loro ci sono anche 15 adolescenti.

E la situazione non accenna a calmarsi. Infatti Anonymous Brasile ha fatto una vera e propria chiamata generale a quella che è stata presentata come "la più grande protesta della storia in Brasile". Sulla pagina facebook dell'organizzazione le adesioni sono oltre 400mila, e si prevedono manifestazioni in 149 città. Gli organizzatori hanno invitato i manifestanti ad utilizzare delle maschere, e in tutta risposta la polizia ha fatto sapere che verranno trattenuti tutti coloro che non protesteranno a volto scoperto.