Boxe, il pugile Patrick Day è morto: era in coma da tre giorni dopo un ko sul ring
Patrick Day è morto. Il 27enne pugile americano si è arreso dopo aver lottato tre giorni al Northwestern Memorial Hospital di Chicago, dove era stato ricoverato a seguito della sconfitta contro il connazionale Charles Conwell lo scorso fine settimana. In quell’occasione Day era stato mandato al tappeto alla decima ripresa, subendo una grave lesione cerebrale. Dopo il knockout subito alla Wintrust Arena, le condizioni del pugile erano apparse subito "estremamente critiche". A rendere nota la notizia del decesso, nella notte, è stato il suo promoter, Lou DiBella. "A nome della famiglia, della squadra di Patrick e delle persone a lui più vicine, siamo grati per le preghiere e le espressioni di sostegno e amore per Pat", ha detto DiBella. In un post su Twitter indirizzato a Day, martedì 15 ottobre, Charles Conwell (che aveva partecipato alle Olimpiadi del 2016) ha scritto che "non voleva che ciò accadesse", lanciando l'hashtag: #prayforpatrickday.
Chi era Patrick Day
Dopo la sconfitta, Patrick Day ha perso conoscenza e un team medico si è precipitato sul ring valutare le sue condizioni. Portato via in barella, è stato ricoverato all’ospedale di Chicago. “Patrick è in coma a causa dell'infortunio che ha subito sul ring ed è in uno stato estremamente critico – aveva fatto sapere Lou Di Bella, organizzatore dell'incontro, subito dopo il tragico incontro -. Siamo colpiti dall'afflusso di tifosi, preghiere e offerte di assistenza da parte dell'intera comunità del pugilato". Prima di diventare un combattente professionista, Day è stato un dilettante altamente decorato. Ha vinto due titoli nazionali, il torneo Golden Gloves di New York ed è stato un sostituto della squadra olimpica, nel 2012. È diventato professionista nel 2013 e ha conquistato il campionato WBC Continental Americas nel 2017 e il campionato intercontinentale IBF nel 2019. A giugno 2019, è stato classificato nella top 10 sia dal WBC che dall'IBF.