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Boston: il ceceno ucciso dall’Fbi durante un interrogatorio era disarmato

Ibragim Todashev, il 27enne ceceno amico di uno dei fratelli Tsarnaev e ucciso durante un interrogatorio sull’attentato di Boston, non sarebbe stato armato. Secondo la versione ufficiale, un agente gli avrebbe sparato perché temeva per la sua vita.
A cura di Susanna Picone
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A giorni dalla morte di Ibragim Todashev, il 27enne ceceno amico dei responsabili dell’attentato alla maratona di Boston, ancora non risultano chiare le circostanze che hanno spinto un agente dell’Fbi a sparare contro di lui.  Il ceceno è stato ucciso nel corso di un interrogatorio sui fatti di Boston. Secondo la versione ufficiale, un agente gli avrebbe sparato “durante un violento confronto” avvenuto nella casa a Orlando del ragazzo perché temeva per la sua vita. Ma, secondo quanto dichiarato da alcuni funzionari al Washington Post, è emerso che l’amico di Tamerlan Tsarnaev (il maggiore dei due fratelli accusati delle bombe di Boston) era disarmato.

Escluso il coinvolgimento della vittima nei fatti di Boston – Todashev veniva ascoltato dall’Fbi anche per il suo coinvolgimento in un triplice omicidio avvenuto in Massachusetts nel 2011, in cui sarebbe stato coinvolto Tamerlan Tsarnaev. Per quanto riguarda l’attentato dello scorso aprile, il coinvolgimento diretto di Todashev sarebbe stato invece escluso. Nei giorni scorsi, dopo l’omicidio del giovane ceceno, suo padre aveva espresso tutti i suoi dubbi su quanto accaduto. L’uomo non aveva esitato ad accusare gli agenti dell’Fbi facendo riferimento alle torture che il figlio ucciso avrebbe dovuto subire. E aveva spiegato che sarebbe andato in America per “cercare la verità”.

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