138 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Bossi si oppone all’intervento italiano in Libia: Se bombardiamo poi ci tocca ricostruire

Il leader del Carroccio, Umberto Bossi, dice no ai bombardamenti italiani in Libia su obiettivi militari. Nonostante le rassicurazioni del premier, Bossi ha rimarcato la sua salda posizione che manterrà fino alla riunione del Consiglio dei Ministri.
138 CONDIVISIONI
lega nord e pdl

Il premier nel pomeriggio aveva nicchiato sulla questione dicendo che sui bombardamenti italiani in Libia la situazione con la Lega era tranquilla. Le posizioni, però, apparivano già piuttosto chiare sin dalla mattinata e qualche momento fa ne è arrivata la conferma. In contrasto con la posizione del premier e di Napolitano, Bossi ha espresso il suo palese dissenso contro i bombardamenti degli obiettivi militari in Libia: "Le guerre non si fanno e comunque non si annunciano cosi. Il premier dira' pure che Gheddafi ci riempie di clandestini, ma io non sono d'accordo sui raid. Dobbiamo pensare, poi, che se bombardiamo poi ci tocca ricostruire."

Parole chiare, che  rappresentano in toto la linea del leader del Carroccio, peraltro già resa nota dalle dichiarazioni che il Ministro Roberto Calderoli aveva diffuso in giornata. La Lega aveva  fatto sapere che non approvava la nuova direttiva assunta dalla missione italiana in Libia, specialmente in vista delle ripercussioni che questa porterebbe alla nostra Nazione: in primis l'ulteriore emergenza immigrazione che ne scaturirebbe, e in aggiunta i rincari sui carburanti. Una posizione che Calderoli porterà al prossimo Consiglio dei Ministri.

Di tutt'altro avviso il presidente Napolitano che avvalla la scelta del Governo sui bombardamenti in quanto, secondo la sua opinione, si tratterebbe semplicemente del rispetto degli impegni presi a  marzo, quando l'Italia decise di partecipare al piano di interventi in Libia sotto la guida dell'Onu. Ad ogni modo, durante la conferenza stampa a Villa Madama, tenutasi dopo il vertice italo- francese sulla questione immigrazione, il premier ha confermato che la decisione è stata presa a seguito delle pressioni alleate; queste le parole di Berlusconi: "L'Italia dava già un contributo con i suoi velivoli e navi, ma insistentemente ci hanno chiesto gli alleati e gli Usa di poter far intervenire i nostri velivoli su obiettivi militari. Posso escludere con certezza la possibilità di provocare danni alla popolazione civile."

138 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views