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Boss libico degli scafisti e miliziani uccisi da un commando. Tripoli accusa l’Italia

Salah Al-Maskhout era un ex ufficiale dell’esercito durante l’era Gheddafi e, più di recente, il boss del traffico di esseri umani in partenza da Zuwara, capitale libica del contrabbando. Lui ed altri otto uomini armati di sono stati uccisi venerdì 25 settembre.
A cura di Danilo Massa
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Alcuni corpi di migranti morti in mare, raccolti sulle sponde di Zuwara il 27 agosto 2015.
Alcuni corpi di migranti morti in mare, raccolti sulle sponde di Zuwara il 27 agosto 2015.

Aggiornamento. Secondo i media libici i proiettili utilizzati dal commando sarebbero quelli in dotazione alle guardie Usa. Attraverso le parole di Nuri Abu Sahmain, presidente del Congresso Libico, Tripoli indica i responsabili in forze speciali italiane. La Farnesina ha subito negato qualsiasi coinvolgimento e lo stesso ha fatto la Nato. Secondo quanto riportato dal Guardian, un ufficiale dell'Alleanza Atlantica ha spiegato che le forze Nato non è impegnata in operazioni militari dal 2011.


Zuwara è nota come il centro libico del contrabbando, soprattutto di quello umano. Salah Al-Maskhout, boss del traffico di uomini in questa capitale del malaffare ed ex ufficiale dell'esercito libico durante il governo di Gheddafi, è stato ucciso venerdì 25 settembre insieme ad otto suoi guardaspalle. Un "lavoro" che secondo le cronache locali deve essere stato svolto da professionisti. A riportare la notizia dell'omicidio è stato, tra gli altri, il Libya Herald, che evidenzia l' "efficacia" dell'operazione: gli assassini non sono stati identificati, erano armati di pistole e si sono trovati di fronte otto uomini (più il boss) forniti di Kalashnikov, ossia fucili semiautomatici. Nessuno del commando misterioso è stato ucciso.

Al-Maskhout era uscito da poco dalla casa di alcuni parenti e si trovava nei pressi del Tripoli Medical Center, quando quattro persone armate di pistola hanno bloccato la strada al boss e ai suoi uomini. Resta il mistero sull'identità e il movente del commando, ma quel che è certo, come osserva lo stesso Libya Harald, è che l'attenzione mediatica nazionale ed internazionale si era concentrata sulla città di Zuwara ad agosto, dove un doppio naufragio di migranti partiti proprio da quella città aveva causato la morte di circa 200 persone. I corpi senza vita continuarono per giorni ad arenarsi sulla spiaggia della "capitale del contrabbando".

L'Europa nel frattempo aveva annunciato "Sofia", la fase 2 dell'operazione Eunavfor Med, fissata per mercoledì 7 ottobre. Ad annunciarlo era stata Federica Mogherini, Alto Rappresentato per la Politica Estera Europea, che aveva spiegato che "il deterrente dell'operazione Ue è rivolto ai trafficanti e non ai migranti che sono le vittime". Insomma, proseguiva la Mogherini, "gli obiettivi principali saranno le navi scorta che i trafficanti di esseri umani usano per affiancare i barconi stipati di migranti".

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