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Boris Johnson durante la pandemia chiedeva: “Si può uccidere il Covid con l’aria calda di un phon nel naso?”

Secondo quanto raccontato dal suo ex consigliere, Boris Johnson avrebbe chiesto ad alcuni consulenti scientifici se per debellare il virus bastasse sparare nel naso dell’aria calda prodotta da un phon, come aveva visto fare in un video su Youtube. L’episodio sarebbe stato raccontato nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione fallimentare della pandemia dell’ex primo ministro britannico.
A cura di Eleonora Panseri
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L'ex primo ministro britannico Boris Johnson.
L'ex primo ministro britannico Boris Johnson.

Durante la pandemia di Covid-19 l'ex premier britannico Boris Johnson avrebbe chiesto ad alcuni consulenti scientifici se per debellare il virus bastasse sparare nel naso dell'aria calda prodotta da un phon, come aveva visto fare in un video su Youtube, poi prontamente condiviso anche con gli esperti sanitari e alcuni membri del suo governo su Whatsapp. Il video in questione è stato successivamente rimosso dalla piattaforma.

Johnson è finito ancora una volta nella bufera dopo la diffusione di alcune dichiarazioni rilasciate dal suo ex consigliere, Dominic Cummings, licenziato nel 2020, nell'ambito dell'inchiesta sulla fallimentare gestione della pandemia nel Regno Unito, dove ha causato 230mila morti. Lo stesso "Bojo" era stato contagiato e costretto al ricovero in un reparto di terapia intensiva nella primavera di tre anni fa

Cummings ha raccontato anche un altro episodio, riportato dal quotidiano Mirror, che darebbe forza alla tesi secondo la quale Johnson fosse assolutamente incapace di capire e affrontare l'emergenza in atto. Pochi giorni prima che venisse annunciato il primo lockdown nel Paese, l'ex inquilino di Downing Street voleva incontrare a tutti i costi la regina Elisabetta.

"Ero disperato – ha detto l'ex consigliere – e ricordo di avergli detto: ‘Se hai il Covid e uccidi la regina, sei finito‘. Un'altra collaboratrice ha detto che gli avrebbe impedito di salire sulla macchina, a quel punto ha accettato di disdire l'incontro".

Dello stesso avviso sarebbe anche Lee Cain, ex direttore delle comunicazioni di Downing Street, che avrebbe detto: "È stata una crisi non adeguata alle capacità del primo ministro. Era una persona che spesso rinviava le decisioni, accettava consigli da più fonti e cambiava facilmente opinione: decideva in base all'ultima persona con cui aveva parlato".

Nelle dichiarazioni rilasciate mercoledì scorso, anche l'ex vicesegretaria di gabinetto Helen McNamara, che avrebbe giocato un ruolo fondamentale nella lotta al virus nel Regno Unito, ha criticato duramente l'"assenza di umanità", così l'avrebbe definita, dell'amministrazione durante il dilagare della pandemia.

Durante le prime riunioni sul tema, ha detto McNamara, ci sarebbe stato un "tono gioviale", i funzionari e lo stesso Bojo "se ne stavano seduti a ridere dell'Italia". La donna ha anche contestato il fatto che durante l'emergenza il potere fosse stato concentrato troppo nell'ufficio del primo ministro.

Johnson e altri esponenti politici, tra cui anche Matt Hancock, ex Segretario di Stato per la salute e gli affari sociali, e l'attuale primo ministro Rishi Sunak, dovranno rispondere nei prossimi mesi alle accuse mossegli sulle misure prese durante la pandemia, offrendo anche la loro versione dei fatti.

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