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Covid 19

Boom di casi Covid in Cina, il presidente Xi: “Nuova fase della pandemia, restare uniti”

Il presidente cinese Xi Jinping nel suo discorso di inizio anno trasmesso in tv ha sottolineato che il Paese sta entrando in una nuova fase della lotta alla pandemia di Covid-19: “Servono unità e tenacia”.
A cura di Ida Artiaco
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"La Cina entra in una nuova fase della lotta alla pandemia, per questo servono maggiori sforzi e più unità". È quanto ha dichiarato il presidente cinese Xi Jinping nei suoi primi commenti pubblici sul Covid-19 da quando il governo di Pechino ha cambiato rotta allentando tre settimane fa la rigorosa politica di blocchi e test di massa adottata per frenare i contagi.

Il che ha provocato una nuova ondata di infezioni, che preoccupa tutto il mondo per il rischio di sviluppo di nuove varianti potenzialmente più contagiose e letali.

In un discorso televisivo pronunciato in occasione del nuovo anno, Xi ha affermato che la Cina ha superato difficoltà e sfide senza precedenti nella battaglia contro il Covid e che le sue politiche sono state "ottimizzate" nel momento in cui la situazione lo richiedeva. "Dallo scoppio dell'epidemia, la maggior parte dei quadri e delle persone, in particolare il personale medico, i lavoratori di base, hanno affrontato le difficoltà e hanno perseverato con coraggio", ha dichiarato Xi, secondo quanto riporta il Guardian.

Attualmente, la prevenzione e il controllo dell'epidemia stanno entrando in una nuova fase, è ancora un momento di lotta, tutti perseverano e lavorano con impegno. Lavoriamo di più, tenacia significa vittoria e unità significa vittoria", ha affermato.

Qualche giorno fa anche il ministero degli Esteri cinese aveva definito la situazione "prevedibile e sotto controllo", chiedendo "misure scientifiche e appropriate", ma la polemica contro i provvedimenti presi in particolare dai Paesi occidentali è scoppiata sui media statali. Per gli esperti citati dal Global Times, le misure sono "discriminatorie" e "infondate", e segnalano l'intento di "boicottare" la Cina. Quello che i media occidentali stanno facendo, per il giornale di Pechino affiliato al Quotidiano del Popolo, organo di stampa del Partito Comunista Cinese, è "accusare la Cina per sentirsi meglio".

Intanto, secondo gli esperti, nelle grandi città da Pechino a Shanghai, passando per Chongqing e Guagnzhou, si sarebbe raggiunto il picco dei contagi, che sarebbero dunque in lento calo, ma in altre zone del Paese il Covid-19 continua a mordere, in particolare nelle province interne di Sichuan, Shaanxi, Gansu e Qinghai, dove il picco dei contagi è atteso verso la fine di gennaio. Nel Sichuan, secondo quanto riferito dal locale Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, più dell'80% dei residenti sono stati contagiati.

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