Bombe a Boston, l’attentatore della maratona condannato a morte
E' stato condannato a morte Dzhokhar Tsarnaev, il 21enne ceceno è stato giudicato responsabile dell’attentato alla maratona di Boston e per questo meritevole di condanna capitale. La sentenza è stata letta nell'aula della Corte federale di Boston alla presenza dell'unico imputato, dopo che i 12 giurati sono stati riuniti oltre 14 ore in camera di consiglio. La stessa giuria lo scorso mese lo aveva già ritenuto colpevole di 30 capi d’accusa, 17 dei quali prevedevano appunto la pena di morte. Data la natura della sentenza, i giurati potevano solamente decidere se condannare a morte Tsarnaev oppure condannarlo all’ergastolo. Va detto che la decisione di punire il 21enne con la condanna capitale è stata certamente unanime: la legge federale prevede che, se anche uno dei giurati si oppone alla sentenza di messa a morte, il detenuto viene automaticamente condannato all’ergastolo (in Massachusetts, dove è avvenuta la strage, la pena di morte è stata abolita più di 30 anni fa, ma il processo è di tipo federale).
L'attentato di Boston
Era il l 15 aprile 2013, nella 117esima ricorrenza della maratona di Boston, quando alcuni ordigni rudimentali esplosero uccidendo 3 persone vicino al traguardo, alle 14:49 ora locale; altre 264 rimasero ferite, molte delle quali con gravi mutilazioni. Appena 4 giorni dopo i due fratelli Tsarnaev, Dzhokhar e Tamerlan, furono identificati e trovati. Tamerlan fu ucciso in una delle sparatorie che ne seguirono, mentre Dzhokhar fu catturato e processato. Nell'arringa conclusiva nei confronti del 21enne ceno il procuratore Steve Mellin si era soffermato sulle sofferenze delle vittime dell'attentato riferendosi ai feriti e mutilati a vita: "Le bombe hanno ustionato la pelle, frantumato ossa e strappato carni sfigurando i corpi. Dzhokhar Tsarnaev non ha rimorso". Il sindaco di Boston, Marty Walsh ha ordinato l’istituzione del “One Boston Day“, ogni 15 aprile, affinché tutti i cittadini si fermino insieme a ricordare.