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“Bombardiamo l’estremismo”: lo spot virale che sta dividendo il mondo arabo

“Bombardiamo l’odio con l’amore, bombardiamo l’estremismo per una vita migliore”, lo spot realizzato da Zain, una compagnia telefonica del Kuwait contro la violenza jihadista, è stato visto in pochi giorni da milioni di spettatori. Agli apprezzamenti sono seguite anche le critiche per utilizzare un argomento così serio a fini commerciali e per la presenza delle vittime di attentati realmente accaduti.
A cura di Mirko Bellis
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Un fotogramma dello spot anti jihad (Foto Zain Telecom)
Un fotogramma dello spot anti jihad (Foto Zain Telecom)

Un terrorista solitario curvo sui suoi strumenti di morte, intento a confezionare una cintura esplosiva. L’ambiente cupo viene rotto all'improvviso dalla voce di una bambina che sul suo quaderno scrive: “Dirò tutto a Allah, che avete riempito i cimiteri con i nostri bambini e svuotato i banchi di scuola”. Comincia così lo spot contro la violenza jihadista realizzato da Zain, una compagnia telefonica del Kuwait che opera diversi Paesi del Medio Oriente e Africa. Il video, lanciato in occasione dell’inizio del Ramadan, ha avuto uno straordinario successo ed è stato visto in pochi giorni da oltre due milioni e mezzo di persone in tutto il mondo. Ma accanto agli apprezzamenti ci sono sollevate anche molte voci critiche che considerano inappropriato l’uso delle stragi terroriste per realizzare un’operazione commerciale.

Sulle note di una canzone interpretata dalla pop star emiratina Hussain al Jassmi, le vittime della follia jihadista (alcuni sopravvissuti ad attentati realmente accaduti nelle regione) cercano di dissuadere il kamikaze dalla sua missione di morte. “Avete mentito”, continua la voce della ragazzina mentre alle immagini oscure che circondano l’attentatore, si contrappongono quelle luminose di una coppia di sposi e di un nonno che abbraccia il nipotino.

All'attentatore, i passeggeri di un autobus, i bambini di una scuola e tante altre vittime dell'estremismo islamico ricordano che “Allah è il creatore della vita e tu invece vieni in nome della morte”.  Nel video sono presenti anche Ibrahim Abdulsalam, ferito in atto terroristico alla moschea del Kuwait e Nadia Al Alami, sopravvissuta a un attentato ad Amman durante i festeggiamenti per le sue nozze. Nella clip sono state inserite anche le immagini reali di diversi attentati, come quello avvenuto il 3 luglio del 2016 nel quartiere di Karrada a Baghdad dove morirono oltre 300 persone che affollavano la zona commerciale in occasione della fine del Ramadan.

Adora il tuo Dio con amore, non con terrore”, “Sii tenero nella tua fede, non duro”, sono alcune delle esortazioni con le quali gli attori presenti nello spot incalzano il terrorista. “Confrontati col tuo nemico con la pace e non con la guerra”, continua la melodia mentre il cantante aiuta il kamikaze a rialzarsi. “Convinci gli altri in modo mite e non con la forza”, “Bombardiamo la violenza con la misericordia”, continua il messaggio per far desistere l’attentatore. Alla fine, ormai stremato, il terrorista preferisce non azionare il congegno e, invece della bomba, scoppiano in cielo tanti fuochi artificiali in occasione di un matrimonio. “Bombardiamo l'odio con l'amore, bombardiamo l'estremismo per una vita migliore”, conclude questo straordinario spot contro il terrore.

In pochi giorni il video ha fatto il giro del mondo. Assieme ai tanti giudizi positivi non sono mancate le critiche: da parte di chi, ad esempio, contesta la presenza nello spot delle vittime degli attacchi terroristici, altri invece lo considerano una rappresentazione semplicistica degli attentatori suicidi.

Ad alcuni, ancora, non è piaciuto l’utilizzo dell’immagine del piccolo Omran, il piccolo di 5 anni seduto con l'aria smarrita su un'ambulanza e il viso sporco di sangue e di polvere dopo essere stato estratto dalle macerie in seguito a un bombardamento aereo nell'estate del 2016 ad Aleppo, in Siria. In molti hanno ricordato che Omar non è stato vittima di attentato suicida ma delle bombe sganciate da Assad.

Intanto, il Ramadan, mese sacro per i musulmani di tutto il mondo, è iniziato con una serie di stragi. A Baghdad un attentato rivendicato dall'Isis ha ucciso ieri sera almeno quindici persone che, dopo la fine del digiuno, affollavano una popolare gelateria del quartiere Karrada.

E questa mattina un’altra esplosione provocata da un’auto bomba ha ucciso almeno otto persone sempre nella capitale irachena.

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