“Bombarderemo il suo palazzo”. La chiamata dell’intelligence israeliana a un dentista di Gaza
"Siamo i servizi israeliani, deve andarsene perché bombarderemo i grattacieli". Sono le parole che un funzionario dell'intelligence militare israeliana ha rivolto a Mahmoud Shaheen, un dentista quarantenne di Gaza. Ed è stato lui a permettere l'evacuazione di centinaia di vicini da al Zahra, un'area residenziale nel nord della Striscia, che ora è ridotta un cumulo di macerie. Rintracciato giorni dopo dalla Bbc, ha raccontato la sua terribile esperienza all'emittente britannica.
Era l'alba del 19 ottobre quando l'uomo palestinese è stato raggiunto da una telefonata. "Sono Abu Khaled, chiamo dall'intelligence israeliana: bombarderemo i tre grattacieli. Bisogna evacuarli", gli ha detto una voce in arabo. Shaheen, che non ha saputo dire perché è stato scelto, è rimasto sconvolto all'idea di avere "nelle mani" la vita di così tante persone. Innanzitutto si è accertato che quella chiamata non fosse falsa. Ha chiesto di sparare dei colpi di avvertimento, che sono puntualmente esplosi. E quando ha capito che era tutto vero, ha tentato di guadagnare tempo: "Non traditeci, non bombardate finché c'è gente". Poi ha chiesto: "Perché volete bombardare?… questa è un'area civile". "Ci sono delle cose che voi non vedete. È un ordine di persone più in alto di noi e di te, c'è l'ordine di bombardare", ha risposto la voce dall'altra parte.
Quando il dentista è riuscito ad avvisare gli altri inquilini dell'edificio, la voce ha informato che il bombardamento sarebbe iniziato a breve. Un aereo israeliano ha sorvolato l'area, poi ha colpito il grattacielo centrale e poco dopo gli altri due. Un post sul gruppo facebok di Al Zahara indica che alle 08.28, le tre torri erano state abbattute. Quando il raid è cessato, il funzionario dell'IDF ha avvertito che tutto era finito.
Più tardi, dopo aver terminato le preghiere della sera, il dentista è stato chiamato da un altro funzionario dell'intelligence israeliana che si è presentato come Daoud e apparentemente conosceva molti dettagli della sua vita, fra cui il nome del figlio. Tu sei "un uomo saggio", gli ha detto. E dopo aver ricordato che Hamas aveva ucciso bambini nell'attacco in Israele, lo ha avvisato che entro "due ore" sarebbero stati distrutti altri 20 edifici con centinaia di appartamenti.
Orami era notte fonda. Mahmoud Shaheen ha cominciato a gridare di casa in casa facendo fuggire centinaia di persone poche ore prima che un nuovo raid israeliano distruggesse le loro abitazioni. Oggi Mahmoud Shaheen si è trasferito con la famiglia in un'altra parte della Striscia. "Non penso alla mia casa o il mio studio dentistico. Prego solo di sopravvivere", ha detto alla Bbc. Grazie a lui sembra che nessuno dei suoi vicini sia morto nei raid condotti dall'esercito israeliano.
