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Bombardamenti in Libia, La Russa: “Non abbiamo potuto dire no”

Il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, in un’intervista a Mattino 5, ha parlato della decisione dell’Italia di bombardare la Libia. Per La Russa le bombe verranno sganciate solamente su “obiettivi chiaramente identificabili come militari”.
A cura di Alfonso Biondi
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Ministro della Difesa

Ieri la decisione del Presidente del Consiglio Berlusconi di bombardare la Libia. Una decisione quasi inaspettata, presa forse a seguito di pressioni internazionali e che sta facendo molto discutere, anche in seno alla maggioranza di governo. Sul delicato argomento è tornato oggi il Ministro delle Difesa Ignazio La Russa, intervistato a Mattino 5 da Maurizio Belpietro. Nell'intervista La Russa ha voluto spiegare che le bombe verranno sganciate solamente su "obiettivi chiaramente identificabili come militari", obiettivi che verranno definiti prima di passare all'azione. Ma come mai, dopo le palesi riserve iniziali, l'Italia ha deciso di bombardare la Libia? Per il Ministro:

Fino ad ora non è che siamo stati a guardare. Abbiamo partecipato alla missione con l'obiettivo di colpire i radar nemici, quindi di sparare, di bombardare i radar libici per consentire la massima sicurezza agli aerei che colpivano obiettivi militari libici a terra. Ora, la necessità che ci è stata segnalata e non abbiamo potuto dire ancora di no, è stata quella di cambiare obiettivo. Non più solo i radar, ma anche degli obiettivi selezionati e rigorosamente militari, in modo certo che i civili non corrano rischi.

Insomma è stata segnalata questa necessità e l'Italia non ha potuto tirarsi indietro. Per La Russa, però, non ci sono state pressioni internazionali al riguardo. Il Ministro ha fatto sapere che bisognerà informare il Parlamento sulla faccenda, ma che votazioni in aula, al momento, rappresentano solamente un'eventualità.

Sul fronte interno alla maggioranza di governo la situazione è molto calda. Già, perché alla Lega Nord non è andata giù la decisione del Cavaliere. La tensione tra Bossi e Berlusconi, nonostante le rassicuranti dichiarazioni di quest'ultimo alla stampa, c'è ed è un dato di fatto. E ad alimentarla c'è anche la linea di Berlusconi sulla faccenda Lactalis-Parmalat, giudicata dal senatùr troppo servile nei confronti della Francia.

Su questa fibrillazione il Ministro La Russa ha dichiarato che si tratta un problema che verrà affrontato dal presidente del Consiglio e dal Consiglio dei Ministri. E ha buttato acqua sul fuoco: "La Lega– ha detto- non ha mai fatto mancare il suo voto per un problema di politica internazionale. Se poi non è nemmeno consentito aprire un dibattito, beh, mi sembra eccessivo".

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