Bolsonaro, l’ultima follia: sì a mascherine per strada, ma no in chiese, negozi e fabbriche
Mentre il Brasile è in piena prima ondata di contagi da coronavirus con migliaia di contagi e decessi al giorno che ne hanno fatto il secondo Paese più colpito al mondo, il Presidente Jair Bolsonaro sembra voler continua a minimizzare il pericolo con provvedimenti decisamente singolari. Dopo aver detto no a un lockdown generalizzato per il Paese che si sta rivelando una disastro, l'ultima trovata in termini di misure anticontagio è stata quella di varare una legge che impone l'uso della mascherina in strada e sui trasporti pubblici ma non in chiese, scuole, negozi e fabbriche. La norma iniziale in realtà prevedeva l'uso generalizzato delle mascherine come accaduto in molti altri Paesi ma Bolsonaro, che per lungo tempo si è rifiuto di portare una mascherina, alla fine ha posto il veto alle clausole che le avrebbero richieste in quei luoghi critici perché affollati come appunto luoghi di culto e di lavoro ma anche negozi.
Non solo, Bolsonaro ha inoltre posto il veto a un articolo della stesse legge che avrebbe costretto il governo a fornire mascherine ai gruppi vulnerabili e che avrebbe richiesto alle strutture commerciali di fornire mascherine ai propri dipendenti. Tutto questo mentre il Paese fa segnare nuovi record giornalieri per numero di morti e di contagi. Appena ieri, il Brasile ha riportato il suo secondo aumento giornaliero più alto di casi, oltre 48mila, e quasi 1.200 decessi. Nel frattempo anche alcune amministrazioni locali hanno iniziato a revocare le restrizioni e avviato una fase due
Rio de Janeiro, una delle città più colpite dal Brasile, ad esempio ha consentito a palestre e bar di operare con una capacità del 50% dopo che la curva statistica dei contagi è scesa e i poosti occupati in terapia intensiva sono scesi. Il Problema è che dopo aver colpito i grandi centri, la pandemia ora sta colpendo le aree più interne del Paese con altrettanta violenza. Il Paese ha confermato più di 61.500 morti e quasi 1,5 milioni di contagi ma per gli esperti i numeri siano sottostimati a causa della mancanza di test.