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Bolivia, 18 italiani finiscono nei guai: arrestati per truffa

Vendendo macchinari e attrezzature di fabbricazione cinese spacciati per originali tedeschi e a prezzi eccessivi, rivendendo a 2.000 dollari ciò che avevano pagato 150.
A cura di B. C.
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Avrebbero falsificato i marchi di alcune apparecchiature elettriche, per poi rivendere il materiale. Per questo motivo diciotto italiani sono stati arrestati ieri a La Paz insieme a due cittadini boliviani. "Queste persone vendevano artefatti elettrici, come pompe o motoseghe, che erano fabbricate in Cina ma alle quali cambiavano la marca e dicevano che erano tedesche, e questa era la loro truffa" ha detto Fernando Mercado, responsabile di una unità speciale anticrimine locale. Secondo quanto riferisce il quotidiano El Diario, gli italiani sono stati fermati dalla Fuerza Especial de Lucha Contra el Crimen (Felcc) in una zona a sud della capitale boliviana, dove c'è una forte concentrazione di negozi di ferramenta e materiale di costruzione. Gli sono stati sequestrati soldi in contanti e attrezzi di ferramenta per realizzare le contraffazioni. Oggi, davanti a un magistrato locale, dovranno rispondere dell'accusa di truffa aggravata e falsificazione di marche. Secondo gli inquirenti, rivendevano a 2.000 dollari ciò che avevano pagato 150. Ora sono detenuti nelle celle della Felcc in attesa della conferma della carcerazione preventiva. L’identità dei venti arrestati sarà resa nota solo al termine delle indagini che sono ancora in corso.

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