Boko Haram rilascia in Nigeria 200 ostaggi, sono soprattutto donne

I miliziani islamisti di Boko Haram avrebbero liberato circa 200 ostaggi che erano stati rapiti nelle scorse settimane da un villaggio nello stato nord-orientale nigeriano di Yobe. La maggior parte di loro erano stati sequestrati lo scorso 6 gennaio, dopo un attacco dei jihadisti al villaggio di Katarko, nello stato di Yobe, il più colpito dall'azione della setta islamica dopo Borno e Adamawa. Tra venerdì e sabato sono stati restituiti alla loro comunità, secondo le ricostruzioni di funzionari locali e statali. Il portavoce del governatore dello Stato di Yobo ha detto che tra gli ostaggi liberati ci sono giovani, donne e bambini. Alcune donne avrebbero dichiarato che i miliziani di Boko Haram le hanno lasciate andare per la loro resistenza a seguire le regole del gruppo. “Ci hanno detto: dal momento che avete rifiutato di accettare il nostro insegnamento religioso, andate e seguite i vostri infedeli. È un ordine”, così una delle donne liberate. “Saranno presentate al governo domenica per l'assistenza, perché le loro case a Katarko sono state date alle fiamme, quando i ribelli hanno attaccato il villaggio”, ha detto Goni Mali, un politico locale secondo il quale Boko Haram avrebbe ancora in ostaggio 26 ragazzi.

Quindici morti nell’ultima strage dei miliziani di Boko Haram

Intanto, nelle ultime ore, un altro sanguinoso assalto dei terroristi del gruppo Boko Haram ha portato distruzione e morte in un villaggio del nord-est della Nigeria. I miliziani hanno attaccato durante la preghiera Kambari, località a circa 5 chilometri da Maiduguri, dove sono state uccise quindici persone. I miliziani, secondo quanto detto da una fonte che ha richiesto l’anonimato, hanno inoltre incendiato l'intero villaggio. Il presidente Goodluck Jonathan ha avviato proprio a Maiduguri la sua campagna elettorale in vista delle presidenziali.