Boko Haram, il massacro delle spose-schiave: uccise e gettate nei pozzi
Decine di donne massacrate da Boko Haram e gettate in alcuni pozzi. A fare la macabra scoperta è stato l’esercito nigeriano al momento della liberazione del villaggio di Bama. Lo affermano diversi media nigeriani e internazionali, che ipotizzano si tratti di donne costrette a diventare spose-schiave dei terroristi e poi trucidate per “preservarne la purezza da mani infedeli”. Le autorità devono ancora stabilire l'esatto numero delle vittime, i cui corpi appaiono mummificati nell'arido clima dell'area. Alcuni sono stati decapitati. L’ultima barbarie compiuta da Boko Haram è stata portata a termine prima di una battaglia con l’esercito regolare. I miliziani, dopo aver ricevuto la notizia dell’imminente arrivo delle truppe nigeriane, hanno deciso di scappare verso Gwoza. Prima di fuggire hanno trucidato le loro donne per evitare che queste si risposassero con i non credenti, come affermano testimoni citati da diversi media nigeriani e internazionali.
Intanto il presidente nigeriano uscente, Goodluck Jonathan, a una settimana dalle elezioni del 28 marzo, dichiara alla Bbc che tutti i territori finiti in mano ai terroristi nel nord-est saranno riconquistati “entro un mese”. "Abbiamo sottovalutato le loro capacità", ha però Jonathan, che però ora può contare sull’appoggio dei vicini alleati di Ciad, Niger e Camerun – Paesi dove si sono spinti gli attacchi degli integralisti -, grazie ai quali l’esercito ha riconquistato 11 dei 14 distretti e 38 delle città che erano stati catturati da Boko Haram. Va pure detto che già in passato, il governo nigeriano ha annunciato la riconquista del territorio in mano a Boko Haram entro un determinato lasso di tempo, venendo poi smentito dagli eventi.