Blinken incontra il presidente palestinese, Abu Mazen: “Come possiamo tacere di fronte a 10mila morti?”
Gli Stati Uniti sono al lavoro per far arrivare aiuti umanitari a Gaza e per mantenere la calma in Cisgiordania, ha assicurato il segretario di Stato Usa Antony Blinken, incontrando il presidente palestinese Mahmoud Abbas, più conosciuto come Abu Mazen, a Ramallah. Il capo della diplomazia statunitense si trova in Medio Oriente nel tentativo di aprire le trattative per fermare la spirale di violenze e assicurare che il conflitto tra Israele e Hamas non si diffonda nella regione.
Secondo un portavoce del Dipartimento di Stato Usa, citato dalla Bbc, Blinken avrebbe "riaffermato l'impegno degli Stati Uniti per la fornitura di assistenza umanitaria salvavita e la ripresa dei servizi essenziali" a Gaza – i cui abitanti non devono essere "sfollati con la forza" -sottolineando al tempo stesso come vada fermata "la violenza estremista contro i palestinesi" in Cisgiordania.
I due uomini hanno quindi discusso degli sforzi su come "riportare la calma e la stabilità" nella West Bank e Blinken ha ribadito l'impegno statunitense per "la realizzazione delle legittime aspirazioni dei palestinesi alla creazione di uno Stato palestinese",
Da parte sua Abu Mazen ha puntato il dito contro il massacro in atto: "Come possiamo rimanere in silenzio sull'uccisione di 10mila palestinesi, tra cui 4mila bambini, decine di migliaia di feriti e la distruzione di decine di migliaia di unità abitative, infrastrutture, ospedali, centri di accoglienza e serbatoi d'acqua".
Chiedendo a Blinken di assicurare lo sforzo statunitense per fermare immediatamente "la guerra devastante e l'accelerazione di aiuti umanitari, compresi medicinali, cibo, acqua, elettricità e carburante, a Gaza", Abu Mazen ha sottolineato come si sia trovato a incontrare nuovamente il segretario di Stato "in circostanze estremamente difficili", in cui "non ci sono parole per descrivere la guerra di genocidio e distruzione a cui è sottoposto il nostro popolo palestinese a Gaza per mano della macchina da guerra israeliana, senza riguardo alle regole di diritto internazionale".
Infine il presidente palestinese ha concluso: "Ciò che sta accadendo in Cisgiordania e a Gerusalemme non è meno orribile, in termini di uccisioni e attacchi a terre, persone e luoghi sacri, per mano delle forze di occupazione e dei coloni terroristi, che commettono crimini di pulizia etnica, discriminazione razziale e la pirateria dei fondi".